Il sondaggio segreto sul partito di Renzi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-25

Una rilevazione commissionata a due società di sondaggi dice che il potenziale partito renzian-macroniano è al 4%, appena sopra il quorum

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Laura Cesaretti sul Giornale racconta oggi che Matteo Renzi ha commissionato un sondaggio segreto per sapere quanto peserebbe elettoralmente un suo partito nel caso in ci abbandonasse il Partito Democratico. I risultati non sono stati esaltanti:

Solo che su questo progetto si è abbattuta una doccia fredda che lo ha per il momento gelato in culla: i numeri. Diverse settimane fa, mentre il Pd si attorcigliava nello scontro post-voto e l’Assemblea nazionale decideva di non decidere nulla per evitare rotture, Renzi ha fatto testare la sua idea da due istituti di sondaggi, Swg e Emg di Fabrizio Masia. È andata «piuttosto male», come ha detto lo stesso Renzi ai suoi: una delle due analisi collocava il potenziale partito renzian-macroniano al 4%, appena sopra il quorum, l’altra dava qualche punto in più, ma poca roba.

Il problema, hanno spiegato gli analisti, è che un eventuale «partito di Renzi», in questa fase, sconta pesantemente la crisi di fiducia che investe l’ex premier sconfitto: nell’ultima rilevazione di Nando Pagnoncelli sui leader, pochi giorni fa, Matteo Renzi si colloca all’ottavo posto, con il 12,3% di voti positivi. Prima di lui c’è Silvio Berlusconi(14,8%) e persino Maurizio Martina (15,2%), mentre Paolo Gentiloni svetta in testa alla classifica Pd con il 34,8%.

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Sandro Gozi, uno dei più attivi nella formazione del partito di Renzi, con Dino Giarrusso

Il neo-premier Giuseppe Conte, ancora in fase «luna di miele», veleggia al 52%, Matteo Salvini lo segue al 44%. Il marchio della sconfitta, che grava su Renzi dall’ormai lontano 4 dicembre 2017, quando i No travolsero nel referendum il progetto di innovazione costituzionale su cui aveva investito il proprio patrimonio politico, si ripercuoterebbe su una nuova impresa politica che venisse individuata come renziana.

Così, per ora, ogni progetto resta nel cassetto e Renzi è tornato ad occuparsi del Pd. Che per ora è sospeso nel limbo,senza un leader riconosciuto.

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