Politica
Sondaggi: gli italiani non vogliono le elezioni
neXtQuotidiano 23/01/2021
Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera illustra un altro aspetto emblematico. Gli italiani che hanno capito perché è nata la crisi sono ancora meno della settimana scorsa. Ma soprattutto solo uno su cinque vorrebbe andare ad elezioni in questo momento
In questi giorni vi abbiamo raccontato come i sondaggi delle ultime ore non abbiano premiato chi ha scatenato la crisi di governo. L’averla innescata non ha certo fatto bene al partito di Matteo Renzi, che nell’ultima settimana ha perso lo 0,6 per cento, secondo i sondaggi Index Research presentati a Piazzapulita. Oggi Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera illustra un altro aspetto emblematico. Gli italiani che hanno capito perché è nata la crisi sono ancora meno della settimana scorsa. Ma soprattutto solo uno su cinque vorrebbe andare ad elezioni in questo momento. Sempre di più comunque di quelli che preferirebbero che l’esecutivo di Conte fosse sostituito da un governo di centrodestra:
Dopo il voto di fiducia è opinione diffusa (53%) che il governo si sia indebolito, perché oggi può contare su una maggioranza risicata, mentre il 20% ritiene che si sia rafforzato perché con l’uscita di Iv potrà avere maggiore coesione e più libertà d’azione. In proposito dem e5Stelle la pensano diversamente: i primi sono maggiormente convinti che l’esecutivo si sia indebolito (62%), mentreisecondi sono più del parere che si sia rafforzato (50%). Quanto alle previsioni sulla durata del governo, si registra molta incertezza: per il 9% avrà una vita breve, di poche settimane, per un terzo continuerà per qualche mese, per un altro terzo arriverà alla fine della legislatura e il 27% non è in grado di fare previsioni. Riguardo allo scenario politico preferito, il 40% ritiene opportuno che l’attuale esecutivo continui fino alla fine della legislatura mentre il 40% si augura un’alternativa — prevalentemente nuove elezioni (21%) seguite da un governo di unità nazionale (8%), quindi un cambio della maggioranza (7%) o del premier (4%)—e un italiano su cinque non esprime preferenze. Il ricorso al voto viene auspicato dalla maggioranza assoluta degli elettori della Lega e di FdI, nonché da un terzo di quelli di FI.