Sondaggi Emilia Romagna, Bonaccini in testa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-08

Bonaccini è in vantaggio nelle ultime rilevazioni, al 45,4% contro il 40,6% della leghista Borgonzoni, secondo Izy, che ha testato la partita cinque giorni fa. Ma soprattutto il suo trend risulta in crescita

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Repubblica oggi racconta le 10mila persone a piazza Maggiore per l’ufficializzazione della candidatura di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna e spiega che i sondaggi sul voto danno ancora in vantaggio il governatore in carica:

«Mi avevano sconsigliato di fare questa manifestazione e invece ne è valsa la pena. Questa è una piazza straordinaria» dice il governatore sul palco. Unico politico a parlare alla piazza, dopo i monologhi di Alessandro Bergonzoni, Carlo Lucarelli e Bella Ciao cantata in coro. Il Pd sta dietro i riflettori, mentre il governatore spinge sull’acceleratore e stacca la rivale Lucia Borgonzoni.

Questo dicono le tendenze degli ultimi sondaggi sulla delicatissima partita emiliano romagnola, “linea del Piave” anche per il governo. L’effetto-sardine, che colma le piazze di valori e di sinistra, aiuta il governatore. Bonaccini è in vantaggio nelle ultime rilevazioni, al 45,4% contro il 40,6% della leghista Borgonzoni, secondo Izy, che ha testato la partita cinque giorni fa. Ma soprattutto il suo trend risulta in crescita, perché le piazze piene emiliano romagnole creano un’onda positiva a sinistra. Convincono a entrare in campo per fermare la Lega anche astenuti, 5 stelle, elettori di sinistra radicale, e persino qualche moderato di Forza Italia. Tutta gente che in altre circostanze ci avrebbe pensato due volte a votare un candidato dem, e che invece stavolta potrebbe farlo.

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Non a caso due ieri in piazza c’era anche Mattia Santori e Andrea Gareffa, i due fondatori delle sardine bolognesi. Nessun commento, ma il dialogo con Bonaccini è aperto: «Le sardine non cercano posti ma risposte. Proveremo a dargliele» dice il governatore . La partita resta comunque non semplice. Se Bonaccini avanza nel voto sul presidente, nei voti di lista il centrodestra resta solido, spesso davanti alla sinistra. Un’ombra che preoccupa, e che spinge Bonaccini a invocare dal palco «il voto disgiunto» come ultimo appello al M5S. Un’ombra però che non offusca l’immagine di piazza Maggiore ricolma.

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