La segnalazione dell’Uif della Banca d’Italia sui «soldi allo staff di Salvini»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-19

Una segnalazione dell’Uif della Banca d’Italia che solleva sospetti sui rapporti tra «diverse società» tra cui la Vadolive, un’impresa che si occupa di pubblicità che è stata della cognata di Di Rubba: «Tali fondi sono stati utilizzati per effettuare pagamenti in favore di alcuni membri dello staff dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini»

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“Operatività non coerente rilevata tra diverse società, coinvolte nei più disparati settori economici e spesso con lo stesso indirizzo, ed il partito politico Lega Nord” molte delle quali “riconducibili a (…) dottori commercialisti” di Bergamo e Milano”. E poi “operazioni di accredito, spesso connotate da importo tondo e da periodicità non in linea con gli usi di mercato, (…) seguite da operazioni in segno contrario in favore di professionisti e società sempre riconducibili al (…) partito politico”. É il quadro descritto in una segnalazione di operazioni sospette, un ‘Sos’, dell’Uif di Bankitalia del 2019 e riportata in una informativa trasmessa lo scorso aprile dalla Gdf ai magistrati di Milano che indagano sul caso ‘Fondi Lega’: inchiesta che una settimana fa è sfociata negli arresti domiciliari di Michele Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Mazoni, tre professionisti vicini al movimento. Il Corriere spiega:

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Una segnalazione dell’Uif della Banca d’Italia solleva sospetti sui rapporti tra «diverse società». La Vadolive, un’impresa che si occupa di pubblicità che è stata della cognata di Di Rubba, la quale però fa la barista, ha ricevuto molti bonifici dalla Lega Nord. «Tali fondi sono stati utilizzati per effettuare pagamenti in favore di alcuni membri dello staff dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, Luca Morisi, Leonardo Foa, Matteo Pandini» annota l’Uif di Bankitalia. Ci sono uscite per ricaricare carte prepagate di collaboratori del partito sulle quali, però, «si riscontrano spese poco coerenti con l’utilizzo dichiarato»

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