Il complotto del PIL che scende quando cambia il governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-01

Il sottosegretario Siri: “Strano che le previsioni calino non appena si insedia il nuovo governo”. Davvero?

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Certo, “è curioso”. Armando Siri, sottosegretario alle infrastrutture del governo Conte, non si spinge certo a dire che c’è un complotto, come tutti quelli che lo pensano. E infatti si limita ad adombrarlo, come tutti quelli che lo pensano. Precisamente, lo fa in un’intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera in cui questa non è l’unica perla.

Calano le stime sul Pil: servirà una manovra bis?
«Curioso che, cambiato il governo, improvvisamente le stime sul Pil scendano. Penso non ci sarà una manovra bis».

Ora, poco importa che il rallentamento nella crescita a livello europeo ed italiano fosse annunciata da molti indicatori già prima delle elezioni, perché è evidente che questa sarebbe un’ulteriore prova di complotto: si stavano preparando perché sapevano che avrebbero vinto Loro, questi marrani degli indicatori. Poco importa anche che il rallentamento riguardi il primo trimestre 2018, quando il voto non si era ancora dispiegato nei suoi effetti: è tutta una messinscena. E poco importa che nel gennaio 2018 gli ultimi dati di previsione elaborati dalla Commissione europea sostenevano che il nostro Pil reale fosse destinato ad aumentare dell’1,3 per cento: “Tra tutti i 27 paesi Ue monitorati, nessuno conseguirà una crescita più contenuta della nostra. La Grecia, ad esempio, che solitamente è il fanalino di coda europeo, quest’anno aumenterà la propria ricchezza del 2,5 per cento, mentre la Francia segnerà il +1,7 per cento, la Germania il +2,1 per cento e la Spagna il +2,5 per cento”.

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Il PIL del G7 a confronto (Il Sole 24 Ore)

Meglio invece dare un’occhiata alla prossima legge di Bilancio secondo Siri:

Rinvierete la riforma delle pensioni?
«No, per il superamento della Fornero bastano 5 miliardi nel 2019».

Allora rinvierete il reddito di cittadinanza?
«E perché? Sono sufficienti due miliardi per avviarlo».

La flat tax quanto costa?
«Cinquanta miliardi»

Considerando anche 12,5 miliardi per le clausole Iva, arriviamo a una manovra da 70 miliardi nel 2019. Come la coprite?
«Sì, si tratta di quasi 4 punti di Pil. Li copriamo, per circa un punto e mezzo con la pace fiscale e col taglio degli sprechi della spesa. Il resto in deficit. L’importante è che l’Europa ci autorizzi ad arrivare anche al 2,6-2,7% di deficit, tanto poi ne facciamo meno, man mano che arriveranno i risultati della flat tax».

Ma sì, che cosa volete che succeda?

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