Pillon sarà tra i relatori della legge sul suicidio assistito in Senato

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-26

Tra i relatori al Senato della legge sul suicidio assistito ci sarà anche il leghista Simone Pillon, noto per le sue posizioni anti-progressiste

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Tra i relatori al Senato della legge sul suicidio assistito ci sarà anche il leghista Simone Pillon, noto per essersi più volte opposto ai diritti civili e delle minoranze. È stato nominato per conto delle commissioni Giustizia e Sanità insieme a Caterina Biti (Pd), Alessandra Maiorino (M5S), Mariella Rizzotti (Forza Italia). A Palazzo Madama il testo arriva dopo essere già stato approvato alla Camera lo scorso 11 marzo: la proposta di legge si basa sulla sentenza della Corte Costituzionale del 2019 sul caso Cappato-Antoniani e prevede che a fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita sia una persona maggiorenne affetta da una patologia irreversibile e con “prognosi infausta” o che sia portatrice di una condizione clinica irreversibile.

Cosa prevede il testo sul suicidio assistito approvato alla Camera

Le sue condizioni devono causare sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili attestate dal medico curante. È necessario inoltre che oltre ad essere capace di prendere decisioni libere, la persona sia tenuta in vita da “trattamenti di sostegno vitale”, per i quali si intende sia l’essere tenuta in vita da un macchinario, ma anche solo da una terapia farmacologica. Il testo prevede anche che chiunque abbia agevolato il malato nell’esecuzione della procedura non sia punibile per i reati di istigazione o aiuto al suicidio e di omissione di soccorso.

Pillon tra i relatori della legge sul suicidio assistito in Senato

La legge fu giudicata “un passaggio positivo” dall’Associazione Luca Coscioni, che però ne aveva chiesto un miglioramento in Senato. Miglioramento verso il quale certamente si opporrà Pillon, dalle radicali posizioni Pro-Life, promotore di diverse campagne anti-aborto e firmatario di un disegno di legge sull’affido condiviso. Appena pochi giorni fa aveva proposto di inserire in Costituzione una modifica alla carta fondamentale adottata da Viktor Orban in Ungheria che prevedeva l’aggiunta della nota “La madre è una donna, il padre è un uomo”: “Lo dovremmo prevedere anche noi”.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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