Politica
Pillon non ha preso benissimo la mozione del Parlamento europeo per rendere l’aborto un diritto fondamentale dell’Ue
neXtQuotidiano 07/07/2022
Il senatore leghista ultracattolico Simone Pillon commenta la mozione del Parlamento europeo per rendere l’aborto un diritto fondamentale dell’Ue
“Il Parlamento Europeo ha votato oggi una risoluzione, non vincolante per gli stati membri, in cui si attacca la vita nascente e si definisce l’aborto come un diritto. La risoluzione compie inoltre una grave ingerenza negli affari interni degli Stati Uniti, visto che nel suo contenuto si critica aspramente la sentenza della Corte Suprema Usa che ha superato la Roe vs. Wade”. Così il senatore leghista Simone Pillon a margine della risoluzione votata oggi al Parlamento Europeo.
Pillon non ha preso benissimo la mozione del Parlamento europeo per rendere l’aborto un diritto fondamentale dell’Ue
“Personalmente – ha aggiunto l’esponente ultracattolico – penso sia evidente che le burocrazie europee sono sempre più espressione delle ricche lobby abortiste e sempre meno capaci di rappresentare i popoli e le radici cristiane del nostro continente. Se davvero a Bruxelles vogliono tutelare i diritti di tutti e in particolare quelli delle donne, perché non considerano che ogni anno nel mondo muoiono per aborto oltre 43 milioni di esseri umani, e che nella stragrande maggioranza si tratta di bambine, a causa dell’aborto selettivo usato in molti paesi dove si fa l’ecografia morfologica per eliminare gli embrioni di sesso femminile?”. Pillon arriva ad anteporre i diritti di un essere mai nato a quelli di una donna che decide di non portare avanti una gravidanza. “Dove sono i diritti di quelle bambine e di quei bambini?”, chiede provocatoriamente. “Come è possibile che una società avanzata come la nostra consideri di fatto l’aborto come unica soluzione alle gravidanze difficili? Tra non molti anni si ripenserà con orrore a queste leggi, a queste risoluzioni e a tutti questi morti innocenti”. La morte implica la nascita, ma questo Pillon non lo dice.
Tajani e Donato votano contro
La risoluzione è passata con il voto favorevole di 324 eurodeputati. Ci sono stati 38 astenuti e 115 contrari. Tra questi ultimi diversi italiani di centrodestra, come Raffaele Stancanelli e Nicola Procaccini di Fratelli d’Italia, Matteo Adinolfi e Simona Baldassarre della Lega, la forzista Isabella Adinolfi e due figure di spicco: l’ex leghista Francesca Donato e il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani. Ora il Consiglio europeo si riunirà per convocare una Convenzione per la revisione dei trattati.