La difesa d’ufficio di Pillon e Adinolfi alle parole di Sofia Goggia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-18

Il senatore della Lega Simone Pillon e il leader del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi provano (goffamente) a giustificare l’uscita omofoba di Sofia Goggia

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È difficile salvare qualcosa dai passaggi incriminati dell’intervista di Sofia Goggia al Corriere della Sera: il suo collegamento tra l’orientamento sessuale e la capacità di affrontare la discesa Streif di Kitzbuhel cela una concezione omofobica del mondo, chiusa in se stessa al punto da arrivare a ritenere – sulla base di nessuna evidenza e contro ogni logica statistica – che non ci siano uomini gay nello sci. Invece ce ne sono sicuramente, ma faticano a palesarsi anche e soprattutto per via di visioni retrograde come quelle espresse nell’intervista con Aldo Cazzullo. Su questo passaggio, il senatore della Lega Simone Pillon – che insieme al leader del Popolo della Famiglia Maio Adinolfi si è lanciato sui social in difesa della sciatrice – ha preferito glissare totalmente. “La bravissima Sofia Goggia – ha scritto il senatore – con parole serene ma chiare e ferme ha preso posizione in difesa dello sport femminile contro le sciocchezze ideologiche. I maschi sono maschi e non devono gareggiare nelle competizioni femminili. A me pare solo buon senso”.

La difesa d’ufficio di Pillon e Adinolfi alle vergognose parole di Sofia Goggia

Una eccellente opera di cherry picking (scegliere un argomento scartando gli altri come si sceglie una ciliegia matura scartando quelle all’apparenza meno buone, ndr) per concentrare il dibattito intorno all’altro argomento affrontato da Goggia, vale a dire la presenza in gara di atlete transessuali.  “A livello di sport – le parole al Corriere della Sera – un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche a livello ormonale, che consentono d spingere di più”. Posto che non sta né a Goggia né a Pillon decidere su questi argomenti, da tempo ormai gli organismi reggenti dei vari sport stanno cercando di adeguare la rigidità delle categorie uomo/donna alla fluidità della realtà quando si parla di genere e sesso, con protocolli e valori da rispettare pena l’esclusione dalla competizione. La semplificazione di Pillon “i maschi sono maschi” anche mentre parla di donne transessuali è, poi, semplicemente irrispettosa. Ma di più ha fatto Mario Adinolfi, che si è addirittura addentrato nel primo discorso, quello su omosessualità e coraggio, parlando di “testosteronica virilità” necessaria per lanciarsi dalla Streif di Kitzbuhel.

Qualsiasi evidenza scientifica dimostra naturalmente che i livelli di testosterone non c’entrano nulla con l’orientamento sessuale di un individuo, motivo per cui anche le parole di Adinolfi sono state spese a vuoto. “Perché in questo Paese non si può più dire l’ovvio?”, si chiede il leader del Popolo della Famiglia. Facile, perché è pieno di persone come lui e Pillon che passano il tempo a sostenere il contrario.

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