“Farò la seconda dose, vaccinatevi tutti”: l’appello della moglie del prof di Biella morto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-17

Tra tante persone è proprio Simona Riussi, la vedova di Sandro Tognatti, il prof morto pochi giorni fa e la cui autopsia non ha rilevato evidenze tra il decesso e la vaccinazione, a lanciare un messaggio positivo: “Credo nella vaccinazione anti-Covid”

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Simona Riussi è la moglie di Sandro Tognatti, l’insegnante di musica di 57 anni di Biella morto qualche giorno fa: ieri l’autopsia non ha evidenziato legami tra il decesso dell’insegnante e il vaccino Astrazeneca a cui si era sottoposto poco prima. E oggi lei in un’intervista alla Provincia Pavese lancia un messaggio positivo: “Farò la seconda dose, consiglio a tutti di vaccinarsi”.

“Farò la seconda dose, vaccinatevi tutti”: l’appello di Simona Riussi

Simona Riussi aggiunge: “Credo nella vaccinazione anti-Covid” spiegando che allo stesso tempo vorrebbe conoscere la causa della morte di suo marito. Ieri secondo i primi risultati dell’autopsia i medici sembrano escludere la correlazione con il vaccino: gli esami non hanno evidenziato trombi e si tratterebbe di un caso di morte cardiaca improvvisa. La Riussi spiega cosa è successo a lei e al marito dopo la vaccinazione avvenuta il 13 marzo: “Io non ho avuto nemmeno una linea di febbre. Mio marito durante la notte ha accusato una febbre molto alta, sino a 39.5. La domenica mattina è sceso per bere il caffè con i suoi genitori, che vivono vicino a noi. Poi è salito in mansarda a riposarsi. L’ho chiamato al cellulare ma non rispondeva”.

 

Sandro Tognatti

 

Si è accorta che non respirava e ha provato, così come i soccorritori del 118 arrivati poco dopo, ma non c’è stato niente da fare. La donna poi aggiunge: “Consiglio a tutti di vaccinarsi, l’ho già detto più volte. Ma non sono un medico: è solo un comportamento che ritengo giusto a prescindere dalla tragedia di mio marito. Mi sembra l’unico modo per vincere il Covid”. La vedova di Tognatti si era già espressa per spiegare l’importanza della vaccinazione: “Mio marito credeva nel vaccino e bisogna continuare a crederci perché è l’unica strada che ci può liberare da questa situazione”, sottolineava:

“L’esistenza di un legame con il vaccino al momento non c’è, ma visto che il decesso è stato così ravvicinato, hanno consigliato l’autopsia. Ma in cuor mio non me la sento di dire che sia colpa del vaccino: se non credessimo nei vaccini non lo avremmo fatto, invece anche per il ruolo di educatori è importante farlo”.

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