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Sandro Tognatti, l’autopsia sull’insegnante di Biella: “Nessun legame evidente con il vaccino”
neXtQuotidiano 16/03/2021
“Morte cardiaca improvvisa” e nessuna presenza di trombi: i primi esami sul professore di musica di Biella non hanno fatto emergere segni che colleghino la morte con la vaccinazione
L’autopsia di Sandro Tognatti, l’insegnante di musica morto 17 ore dopo la somministrazione di una dose del vaccino Astrazeneca è stata eseguita questa mattina: dai primi accertamenti non risulta alcun legame evidente con la vaccinazione. Gli esami non hanno evidenziato trombi e si tratterebbe di una morte cardiaca improvvisa.
Sandro Tognatti, l’autopsia sull’insegnante di Biella: “Nessun legame evidente con il vaccino”
L’autopsia su Sandro Tognatti è durata più di due ore, ed è stato effettuata dal dottor Roberto Testi, medico legale e presidente del Comitato tecnico-scientifico dell’Unità di crisi della Regione Piemonte per l’emergenza Coronavirus. Repubblica Torino spiega che Tognatti è morto per un problema cardiaco improvviso:
Il cuore e gli altri organi si presentavano in un apparente stato di salute. Per ora non ci sono neppure segni evidenti che correlino il decesso con la somministrazione del vaccino che è stato comunque sospeso in via precauzionale. A fornire ulteriori risposte saranno gli esami istologici i cui risultati arriveranno nei prossimi giorni.
Qualche giorno fa la moglie dell’insegnante, Simona Riussi, aveva spiegato che, nonostante la morte del marito, la vaccinazione è importante: “Mio marito credeva nel vaccino e bisogna continuare a crederci perché è l’unica strada che ci può liberare da questa situazione”, sottolineava:
“L’esistenza di un legame con il vaccino al momento non c’è, ma visto che il decesso è stato così ravvicinato, hanno consigliato l’autopsia. Ma in cuor mio non me la sento di dire che sia colpa del vaccino: se non credessimo nei vaccini non lo avremmo fatto, invece anche per il ruolo di educatori è importante farlo”.
Tognatti godeva di un buono stato di salute. La moglie ha spiegato che “era solo affetto da microcitemia, ossia aveva i globuli rossi più piccoli della norma, e l’aveva segnalato prima dell’iniezione” e che era risultato negativo al tampone molecolare effettuato pochi giorni prima. Dopo la morte del professore, era stato disposto il sequestro del lotto relativo al vaccino che gli era stato somministrato, come aveva annunciato in conferenza stampa Luca Zaia: “La brutta notizia di oggi è che la Procura di Biella ha inviato i Nas e ha bloccato in via precauzionale un altro lotto di AstraZeneca, ABV5811, dopo quanto successo in Piemonte. Il blocco non riguarda solo il Veneto ma tutta l’Italia, ne ho parlato con il ministro Speranza e lui lo ha confermato. Capite che è un altro duro colpo per la campagna vaccinale. Certo, è una decisione in via precauzionale ma bisogna chiarirlo velocemente”