Sigfrido Ranucci annuncia querela contro Il Riformista, Il Giornale e Libero

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-11

Il vicedirettore di Rai 3 e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, annuncia querela contro i giornali che hanno pubblicato stralci di un suo audio “che è risultato manipolato da due perizie”

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Sigfrido Ranucci passa all’attacco e annuncia querela contro Il Riformista, Il Giornale e Libero: “Pubblicano stralci di audio che è risultato manipolato da due perizie”, ha scritto in un post su Facebook. “L’audio – ha aggiunto – era stato registrato da due emissari di Flavio Tosi con l’intento di bloccare una mia inchiesta. L’allora ex sindaco mi accusò di dossieraggio illecito, di dossier acquistati con fondi neri Rai. Le accuse si rivelarono false, il nastro manipolato e Tosi fu condannato nel 2019 per diffamazione. Oggi Sansonetti e Torchiaro (direttore e giornalista del Riformista, ndr) fanno di più.  La manipolazione 2.0. Attribuiscono a quell’audio del 2014  un contesto diverso, una inesistente riunione fatta dal sottoscritto con dei freelance. Ma pongono le stesse accuse: “Dossieraggio e filmati acquistati con fondi neri della Rai”.

Sigfrido Ranucci annuncia querela contro Il Riformista, Il Giornale e Libero

“Credo che mai si era arrivati così in basso – commenta amaro il giornalista – pur di gettare fango su Report e il sottoscritto. Sarebbe bastato leggere nei loro archivi per capire che è stata servita una polpetta avvelenata. Invece hanno preferito servire il terzo dossier falso contro di me. Viste le modalità presenterò querela, risarcimento danni e chiederò intervento dell’ordine dei giornalisti”.

Negli ultimi giorni il nome di Sigfrido Ranucci era tornato a circolare per via del deputato di Forza Italia Andrea Ruggeri, che aveva parlato di alcuni messaggi inviati dal giornalista in merito a quel dossier (falso) portato proprio dal parlamentare forzista in Commissione di Vigilanza Rai in cui si accusava – attraverso una lettera anonima e già valutata come non vera – il presentatore della televisione pubblica di mobbing sessuale.

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