Lo sfogo di Sigfrido Ranucci: “Costretto a fare una vita di mer*a” | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-10

Il conduttore di Report parla dei dossier contro di lui e la sua trasmissione che sono stati riciclati dalla politica nonostante siano stati etichettati come falsi

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Negli ultimi giorni il nome di Sigfrido Ranucci è tornato a comparire in diversi discorsi di alcuni esponenti politici. A rialzare l’attenzione sul conduttore di Report è stato il deputato di Forza Italia Andrea Ruggeri che ha parlato di alcuni messaggi inviati dal giornalista in merito a quel dossier (falso) portato proprio dal parlamentare forzista in Commissione di Vigilanza Rai in cui si accusava – attraverso una lettera anonima e già valutata come non vera – il presentatore della televisione pubblica di mobbing sessuale. E ora è proprio lui a prendere la parola.

Sigfrido Ranucci dice che è costretto a fare una “vita di mer*a”

Ranucci è stato contattato da Luca Bottura e Marianna Aprile nel corso della puntata di ieri di “Forrest”, in onda su Rai Radio1, e ha parlato della situazione e della sua vita.

“Intanto qui non c’è nessuna centrale dei dossier. Semmai Report e il sottoscritto sono stati vittime di dossier certificati dalla storia e sono stati tutti e due riciclati da politici ed entrambi sono stati dimostrati falsi. Il primo era quello di pagare le fonti attraverso la Rai per 45mila euro (si parla dell’inchiesta fatta dalla trasmissione sulla gestione Alitalia da parte del governo Renzi, ndr). Il secondo, invece, è arrivato a luglio e anche quello è stato smontato dall’Audit. Lì si parlava di presunti abusi sessuali, di molestie. Era il primo caso al mondo di mee to senza il ‘mee’. Voi adesso ci ridete, ma su questa storia qua hanno fatto pagine intere di giornali su di me. Ed è questa l’origine dei messaggi di rabbia mostrati da Ruggeri (deputato di Forza Italia, ndr) che risalgono al 25 novembre. Non erano minacce, anzi era proprio il contrario di quel che dice Ruggeri. Lui dice che non gli ha dato importanza a quella lettera anonima, ma l’ha portata in Commissione Vigilanza. Io gli ho detto che anche a noi arrivano dossier anonimi, ma noi li abbiamo cestinati. Quindi è proprio il contrario di quel che dice. E ad accusare di bullismo sessuale è stato prima lui a me e non il contrario. Ripeto: era un messaggio da uomo a uomo. Poi ci sono qualità di messaggi e qualità di uomini. Se tu passi il tempo più a difenderti dal lavoro che fai che a concentrarti sulla qualità del lavoro, alla fine rischi di sbagliare. Bisognerebbe tutelare di più chi fa giornalismo d’inchiesta. Non so se si ha memoria di un conduttore che fa inchieste finito nel mirino di dossier falsi riciclati dalla politica. Io faccio una vita di mer*a. Sto tra minacce di morte, un progetto di omicidio, una vita sotto scorta, 175 tra querele e richieste di risarcimento danni. Nel frattempo faccio Report che poi è l’origine di tutte le cose che ho detto prima”.

Cosa avevano detto Ruggeri e Faraone

Queste parole di Sigfrido Ranucci arrivano poche ore dopo le dichiarazioni di Andrea Ruggeri:

“Ho semplicemente fatto il mio dovere di deputato eletto dai cittadini e di commissario della Vigilanza Rai. Tutto ciò che ho dichiarato durante l’audizione dell’Ad Fuortes corrisponde al vero, tant’è che depositerò i messaggi minatori di Ranucci, oltre che in Vigilanza, anche alla Procura. Qui non si parla soltanto delle intimidazioni da parte del conduttore di una trasmissione Rai, il che sarebbe già grave, ma anche di un vicedirettore di rete”.

E anche il parlamentare di Italia Viva, Davide Faraone, aveva parlato all’AdnKronos di quei presunti messaggi “minatori” inviati dal conduttore di Report:

“Era la mattina del 25 novembre quando mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto. Era Sigfrido Ranucci che mi accusava di avergli gettato fango addosso. Il vicedirettore di RaiTre proseguiva con intimidazioni varie. Diceva: ‘Ho dossier su di voi tutti’ e, ancora, ‘Vi scateno contro le mie telecamere’. Cose di questo tenore, che reputo gravissime”.

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