Se il ponte di Genova non è a norma è colpa del modello Genova

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-20

Se si dovessero appurare delle colpe, la responsabilità sarebbe di altri. Soprattutto, della fretta. Tale da non far sollevare alcuna obiezione, da parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, di fronte al problema sollevato da Italferr a febbraio 2019. E nemmeno il mese dopo, a marzo, quando in Conferenza dei servizi fu Aspi a evidenziare che il progetto non era conforme alla legislazione vigente

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La storia del ponte di Genova che non è a norma si allarga al modello Genova. Oggi Federico Capurso su La Stampa racconta che la nuova infrastruttura si porterà dietro i vecchi problemi di quel tratto autostradale.

Solo due corsie, curve strette in uscita, e sulla velocità massima consentita farà anche peggio rispetto al passato: 80 chilometri orari (forse 70 sulla tratta verso Savona), contro i 90 del ponte Morandi. Ma si doveva far presto. E così, i “ma” sono stati scansati con uno sbuffo. Il progetto regalato da Renzo Piano, infatti, ha mantenuto raggi delle curve e lunghezza dei rettilinei ricalcando quelli del vecchio ponte Morandi. Elementi concepiti negli anni ’60, quando venne costruita l’autostrada e non esistevano ancora le norme, più stringenti, previste dal decreto del ministero dei  Trasporti del 2001.

Tanto da far sorgere il dubbio che il nuovo ponte non sia a norma, proprio mentre ieri mattina iniziavano i collaudi, con 2500 tonnellate distribuite su 56 tir posizionati lungo il tracciato per il primo stress test. Perché tutto si muove su una sottile linea d’ombra: va considerato come il rifacimento di un tracciato già esistente, quindi ancorato alla vecchia legislazione, o come una  costruzione totalmente nuova, che deve rispettare le ultime normative ministeriali?

giuseppe conte assembramento ponte genova 1

La Stampa racconta che il sindaco di Genova Marco Bucci sostiene che invece i timori siano infondati, ma dice anche che le responsabilità sono di altri:

Timori «infondati», ribatte la struttura commissariale guidata dal sindaco Marco Bucci. «È a norma. La curva del tracciato era già preesistente», e il nuovo ponte – chiarisce in una nota – «ricalca quell’impostazione, conforme ai vigenti requisiti tecnici». Poi, però, aggiunge: «Non è il commissario, ma il governo e il Parlamento ad aver stabilito di dover operare in estrema urgenza».  Insomma, se si dovessero appurare delle colpe, la responsabilità sarebbe di altri. Soprattutto, della fretta. Tale da non far sollevare alcuna obiezione, da parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, di fronte al problema sollevato da Italferr a febbraio 2019. E nemmeno il mese dopo, a marzo, quando in Conferenza dei servizi fu Aspi a evidenziare che il progetto non era conforme alla legislazione vigente. Nessuno intervenne.

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