Politica
Le (assurde) giustificazioni di Lorenzoni che ha paragonato i non vaccinati agli ebrei nella Giornata della Memoria
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-01-27
Il deputato del Movimento 5 Stelle Gabriele Lorenzoni ha provato a spiegare i motivi che l’hanno portato a pubblicare un post in cui paragonava ebrei e non vaccinati
“Ricordare serve a non ripetere. Non può limitarsi ad un puro esercizio di stile fine a sé stesso. Purtroppo quel cartello lo vediamo anche ai giorni nostri, ma non solo per entrare nei ristoranti o nei negozi. Viene vietato l’ingresso a chi (non vaccinato per i motivi più personali o vaccinato da più di 6 mesi senza terza dose), deve prendere un treno, un traghetto, un aereo o un autobus per potersi curare da una malattia, per potersi recare al lavoro o poter studiare all’Università”. Si giustifica così, con un post su Facebook, il deputato M5s Gabriele Lorenzoni che oggi ha pubblicato un’immagine tratta dal film “La vita è bella” in cui la scritta su un cartello antisemita esposto all’esterno di un negozio viene modificata in modo che si legga “vietato l’ingresso ai non vaccinati e ai cani” invece che “vietato l’ingresso agli ebrei e ai cani”.
Le (assurde) giustificazioni di Lorenzoni che ha paragonato i non vaccinati agli ebrei nella Giornata della Memoria
“Può suscitare indignazione nei confronti di chi ha vissuto in prima persona o da vicino gli orrori della Shoah, e a loro, solo a loro, vanno le mie più sentite scuse qualora il mio post sia risultato offensivo“, scrive Lorenzoni, che aggiunge: “C’è anche chi strumentalizza la questione per fini politici dicendo che io avrei paragonato l’Olocausto alla situazione odierna, ma non essendo questa la mia intenzione né, di fatto, la situazione descritta nel fermo immagine, di questo dovrà rispondere nelle sedi opportune”. “Sono misure molto restrittive – aggiunge – come quelle che vietano di fatto lo sport ai nostri ragazzi, che non hanno eguali in nessun paese europeo. Misure che, oltre ad essere discriminatorie, non sono neanche utili. I miei interventi in Aula, in dissenso contro l’approvazione del Green Pass sul lavoro, o recentemente per chiedere al Governo di ascoltare le questioni poste da Amnesty International, sono stati completamente ignorati da tutta la stampa, nazionale e locale. Il mio unico intento oggi era quello di porre in luce proprio i rilievi di Amnesty”. Resta da chiedersi cosa ci faccia ancora all’interno di quel gruppo parlamentare che compone la maggioranza a sostegno del governo contro il quale lui stesso si scaglia così aspramente ed usando artifici tanto irrispettosi.