Scuola: cosa succede se un bambino ha i sintomi del Coronavirus in classe

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-22

Quando uno studente ha i sintomi del Covid-19, spiega l’Iss, va isolato in una stanza e i genitori, che vanno subito avvisati, devono portarlo a casa e contattare il medico di famiglia. Ma a questo punto, chi rimarrà insieme al  figlio che va posto prima in isolamento e poi, in caso di positività, in quarantena?

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Il Fatto Quotidiano oggi torna sulle linee guida del ministero della Pubblica Istruzione riguardo l’emergenza Coronavirus a scuola e spiega che ci sono dei “buchi” anche nel protocollo finora descritto:

Quando uno studente ha i sintomi del Covid-19, spiega l’Iss, va isolato in una stanza e i genitori, che vanno subito avvisati, devono portarlo a casa e contattare il medico di famiglia. Ma a questo punto, chi rimarrà insieme al  figlio che va posto prima in isolamento e poi, in caso di positività, in quarantena? A oggi non ci sono indicazioni. Tanto più che il ricorso allo smart working per i lavoratori-genitori vale fino al 14 settembre. E fosse solo questo: anche i genitori, in quanto contatti stretti, dovrebbero fare un tampone per accertarsi di non essere positivi e, nel frattempo,  restare in isolamento. Qui c’è un buco nero: anche fossero negativi, bisognerà capire quali tutele gli saranno concesse visto che con ogni probabilità almeno uno dei due dovrà stare accanto al bambino. Potranno lavorare in smart working? E se non sarà possibile quale sarà il loro regime giuridico: malattia (Inps) o infortunio (Inail)? Per la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina “non è necessariamente la donna a dover rimanere a casa”. Quale che sia dei due, andrà chiarito prima che 8,4 milioni di studenti tornino in classe.

scuola linee guida protocollo
Scuola: il protocollo e le linee guida (Corriere della Sera, 19 agosto 2020)

Il mantra è chiaro: la Asl deciderà di caso in caso. Tradotto: un solo contagio non farà automaticamente scattare la chiusura della scuola, soprattutto se la trasmissione “non è elevata”. Sarà poi importante individuare rapidamente tutti i contatti stretti tramite il tracciamento con un registro ad hoc. Saranno poi i genitori a dover misurare la temperatura ogni mattina ai figli. Nessuna responsabilità per i presidi. Il timore è che si possa scatenare una caccia alle streghe con possibili denunce sulla mancata applicazione delle regole di precauzione da parte delle famiglie o dei docenti. Infine tutte le scuole dovranno nominare un referente e nei dipartimenti di prevenzione dovrà esserci un medico per ogni istituto: al momento non si sa ancora chi e come andrà a ricoprire questo ruolo.

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