Lo sciopero per il clima di venerdì 27 settembre

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-27

Oggi, venerdì 27 settembre, è in programma il terzo sciopero globale per il clima indetto da Fridays for Future in 160 città italiane. A Roma la manifestazione è in programma in piazza della Repubblica

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Oggi, venerdì 27 settembre, è in programma il terzo sciopero globale per il clima indetto da Fridays for Future. Ci saranno manifestazioni in tutta Italia: a Roma la manifestazione è in programma in piazza della Repubblica.  In totale saranno 160 le città italiane in cui giovani (e meno giovani) scendono in piazza per chiedere a governi e imprese azioni forti e immediate contro la crisi climatica.

Lo sciopero per il clima di venerdì 27 settembre

E’ la terza volta che il movimento Fridays For Future, ispirato dall’attivista 16enne Greta Thunberg, organizza uno Sciopero globale: la versione maxi di quelli che dall’inizio dell’anno si tengono ogni venerdì in tante città del mondo, grandi e piccole. Il primo Global Strike sul clima è stato il 15 marzo, il secondo il 24 maggio. Stavolta il movimento ha indetto una settimana intera di manifestazioni, dal 20 settembre al 27, la #WeekForFuture. Venerdì scorso si è cominciato con cortei e presidi in 130 Paesi e quattro milioni di persone in piazza (secondo gli organizzatori). Per il resto della settimana, ci sono stati eventi di tutti i tipi: convegni, concerti, pulizie di spazi pubblici, sit-in, performance. Oggi, giornata conclusiva, si manifesta in altri 27 paesi, fra i quali l’Italia. Il programma di massima è comune in tutte le città. Corteo e comizio in centro alla mattina, dalle 10 alle 13. Poi, ogni comitato locale può organizzare iniziative particolari.

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Il ministro dell’Istruzione, il pentastellato Lorenzo Fioramonti, nei giorni scorsi ha mandato una circolare ai presidi invitandoli a giustificare gli studenti che andranno alle manifestazioni. La cosa ha suscitato molte critiche da parte delle opposizioni. Il movimento ha apprezzato, ma ha chiesto anche al ministro di fare qualcosa di concreto: soprattutto, inserire nei programmi lo sviluppo sostenibile e i danni delle fonti fossili. Numerosi presidi hanno concordato con gli studenti di partecipare alle manifestazioni con uno striscione del proprio istituto, per dimostrare l’adesione dell’intera scuola. La preside del liceo Orazio di Roma ha dichiarato per l’istituto lo “stato di emergenza climatica” per giustificare gli studenti. L’Università di Genova aderisce allo Sciopero. Nei cortei ci saranno anche le ong ambientaliste, Slow Food e Coldiretti.

Lo sciopero per il clima e le assenze giustificate

Intanto a Roma è stata approvata all’unanimità la mozione presentata da tutti i capigruppo del Campidoglio che impegna la città di Roma a dichiarare emergenza climatica con uno dei contenuti piu’ incisivi approvati fino ad oggi in Italia. La sindaca e la giunta si impegnano: a ridurre le emissioni minimo del 40% con ogni sforzo per raggiungere il 50% entro il 2030; a considerare la lotta al cambiamento climatico come priorità assoluta nei prossimi 10 anni; ad affrontare il problema del consumo di suolo non autorizzando nuove richieste di cementificazione edilizia, a procedere all’efficientamento energetico degli edifici pubblici e incentivando il settore privato, ad affrontare il problema dei rifiuti e a sostenere maggiori sforzi per la riduzione delle perdite del sistema idrico; a istituire un osservatorio permanente che monitori con la partecipazione dei cittadini, la situazione ambientale della città e le reali azioni messe in campo per la concretizzazione degli impegni presi. Sebbene la mozione non rispecchi appieno le nostre richieste originarie, siamo soddisfatti che finalmente anche la citta’ di Roma abbia riconosciuto ufficialmente l’emergenza climatica.

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La maggior parte degli Stati hanno tenuto lo sciopero nazionale il 20: folle oceaniche si sono viste negli Stati Uniti, in Germania (1,6 milioni di manifestanti secondo FFF) e in Australia. Gli attivisti italiani hanno scelto di fare lo sciopero il 27, insieme ad altri 26 paesi: Nuova Zelanda, Thailandia, Myanmar, Mali, Eswatini, Gambia, Sudan, Arabia Saudita, Yemen, Ungheria, Slovenia, Grecia, Olanda, Belgio, Svizzera, Svezia, Spagna, Portogallo, Canada, Isole Vergini (Usa), Argentina, Venezuela, Aruba, Ecuador, Guam, Honduras. A Montreal in Canada sarà presente anche Greta Thunberg.

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