Michael Schumacher e la falsa cura delle cellule staminali

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-12

«Non c’è alcuna cura sperimentale a base di cellule staminali che abbia un effetto positivo per i pazienti in stato di minima coscienza come Michael Schumacher».

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Secondo il settimanale francese Le Parisien Michael Schumacher, ricoverato nel padiglione D dell’ospedale George Pompidou “è cosciente” e risponde alla cura delle cellule staminali a cui si sta sottoponendo. Non è la prima volta da quel 29 dicembre 2013 in cui il pilota sbatté la testa su un sasso, sulle piste da sci di Meribel, che giungono notizie sullo stato di salute del campione di Formula 1. Ma purtroppo le notizie che lo vogliono in recupero rischiano di essere esagerate, quando non vere e proprie bufale.

Michael Schumacher e la falsa cura delle cellule staminali

A spiegarlo oggi sono proprio i giornali che ieri riportavano le indiscrezioni di Le Parisien.  A seguirlo è il professor Philippe Menasché, cardiochirurgo 69enne che nel 2014 è diventato il primo al mondo ad eseguire un trapianto di cellule cardiache embrionali su un paziente con una insufficienza cardiaca. I risultati però finora non sono stati lampanti sull’uomo. Anche per il professor Denis Angoulvant, vice-presidente della federazione francese di cardiologia interrogato da RmcInfo. Per altri specialisti, le tecniche di Menasché non hanno alcuna utilità per i tessuti neuronali dell’ex pilota, danneggiati in modo irreversibile dall’incidente sugli sci. Il Messaggero toglie oggi ogni dubbio sulla vicenda intervistando Matilde Leonardi, direttrice del Centro ricerche sul coma dell’Istituto neurologico Besta di Milano e membro della Società italiana di neurologia.

«Non c’è alcuna cura sperimentale a base di cellule staminali che abbia un effetto positivo per i pazienti in stato di minima coscienza come Michael Schumacher».

Perché è così convinta che questa terapia non esista?
«Perché non c’è alcun dato scientifico pubblicato che dimostra l’esistenza e l’efficacia di questo presunto trattamento. Non c’è traccia di questo protocollo e né tanto meno di una sperimentazione simile su pazienti in stato di minima coscienza».

Non è possibile che i medici francesi stiano lavorando in segreto a qualche cura?
«Improbabile. Perché la scienza non funziona così. Non si lavora in segreto, si condividono le informazioni. La scienza è fatta di dati verificabili e replicabili».

Michael Schumacher

Potremmo essere dinanzi a un nuovo caso Stamina?
«Non mi pare. Al momento nessuno dei medici francesi ha dichiarato di avere una cura per Schumacher o per chi si trova nelle sue stesse condizioni. Il caso Stamina ci ha segnato molto, Vannoni non ha voluto pubblicare il suo protocollo e da me è arrivata gente che si è venduta la casa per potersi permettere quel trattamento. Ora le notizie che stanno circolando su Schumacher stanno purtroppo illudendo molti malati e familiari».

Cosa intende?
«Solo ieri mattina ho ricevuto due telefonate dai familiari di due pazienti che volevano informazioni per far accedere i propri figli allo stesso trattamento dell’ex pilota. Mi sono ritrovata a spiegare che non sappiamo nulla circa l’esistenza di questo trattamento. Quando vengono diffuse notizie simili si rischia di illudere gli ammalati e i loro cari. È responsabilità dei medici, ma anche della stampa evitare che questo accada».

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