Come gli sbarchi fantasma fregano Salvini mentre guarda le navi delle ONG
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2019-07-09
Nel 2019, con sei sbarchi, le navi hanno portato a terra solo 297 persone sulle 3.082 approdate in Italia nei primi sei mesi dell’anno, ovvero meno del 10 per cento. Gli altri arrivano attraverso gli sbarchi-fantasma
Solo un migrante su dieci arriva in Italia con le Ong. Nel 2019, con sei sbarchi, le navi hanno portato a terra solo 297 persone sulle 3.082 approdate in Italia nei primi sei mesi dell’anno, ovvero meno del 10 per cento. Gli altri arrivano attraverso gli sbarchi-fantasma.
Come gli sbarchi fantasma fregano Salvini mentre guarda le navi delle ONG
Questi sono i numeri sul tavolo del ministero dell’Interno, che dimostrano come mentre Matteo Salvini fa la guardia alle navi delle ONG gli sbarchi fantasma continuano in gran parte dell’Italia del Sud attraverso i barchini e i rintracci a terra: 1284 soltanto in Sicilia, 540 in Calabria, 349 in Puglia e così via.
Poi ci sono i rintracci a terra, che hanno portato 425 sbarcati in Sicilia, 296 in Puglia e 277 in Calabria.
Spiega oggi Alessandra Ziniti su Repubblica che da mesi Salvini ha ben chiaro che i trafficanti libici e tunisini hanno cambiato il loro modus operandi spedendo i migranti o su barchini spesso agevolati da navi madri o su pescherecci solidi che partono dalle spiagge di confine tra Libia e Tunisia e non hanno difficoltà ad entrare indisturbati in acque italiane.
E lì il gioco è fatto. O si arriva direttamente a terra ( a Lampedusa o sulle coste dell’Agrigentino) o si viene intercettati dalle motovedette italiane che, a quel punto, non possono fare altro che trainare in porto le imbarcazioni. Anche qui i numeri dei primi sei mesi del 2019 non lasciano spazio ad interpretazioni. Sono ben più di due terzi, esattamente 2.486 dei 3.082, i migranti arrivati in Italia così, quasi tutti migranti economici che (se i rimpatri fermi a quota 2.839 funzionassero) dovrebbero essere rispediti indietro.
Ed è un numero per difetto perché, ovviamente, una parte delle persone arrivate con i cosiddetti sbarchi fantasma riesce a dileguarsi a terra senza essere intercettata dal le forze dell’ordine. E se c’è qualche imbarcazione da definire «non inoffensiva per la sicurezza nazionale», come recita la formula che sta alla base del divieto di ingresso in acque italiane per le navi che trasportano migranti, sono proprio queste.
Sono sbarchi fantasma, bellezza, e tu non puoi farci niente
Gli sbarchi, tra l’altro, continuano. Dopo i 10 approdati in Sicilia due giorni fa, ieri ne sono arrivati altri 19 a bordo di una piccola imbarcazione. E in 47 arriveranno a Pozzallo, dopo essere stati soccorsi dalle motovedette della Guardia costiera e della Finanza. Intanto la Alex resta ferma nel porto, mentre la Sea Watch 3 di Carola Rackete – la comandante verrà interrogata il 18 luglio ad Agrigento – è ormeggiata a Licata. La nave della Mediterranea è stata confiscata dalla Finanza perché, oltre alla violazione del posto di blocco, le è stato contestato anche «un ingresso accidentale nelle acque territoriali, avvenuto venerdì mattina», che vale come recidiva. Lo ha spiegato ieri in un tweet la Ong italiana.
(22:39) Sbarco programmato con assegnazione POS per le 03:00 al porto di Pozzallo. Attesi 47 #migranti che arriveranno a bordo del pattugliatore GDF classe Bigliani G.129 ‘Sottile’.
(TBC: soccorsi al largo di #Lampedusa, a bordo ci sarebbero anche subsahariani)
— Sergio Scandura (@scandura) 8 luglio 2019
Leggi anche: Perché la strategia dei porti chiusi di Salvini è fallita