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Sampdoria a Vialli, Dinan e Knaster: manca solo la firma

neXtQuotidiano 22/08/2019

Pronta l’offerta da 120 milioni con Jamie Dinan di York e Alex Knaster di Pamplona: la Sampdoria a Vialli

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Manca solo la firma ma l’accordo c’è: la Sampdoria sta per cambiare proprietà. Da Massimo Ferrero alla cordata che comprende Gianluca Vialli, Jamie Dinan e Alex Knaster. L’annuncio è del Sole 24 Ore dopo i problemi emersi all’orizzonte nell’ultimo mese che rischiavano di far saltare l’affare. Il prezzo è sceso rispetto ai desiderata di Ferrero: l’offerta sarà di 120 milioni.

Sampdoria a Viall, Dinan e Knaster: manca solo la firma

Il quotidiano finanziario spiega che i due imprenditori del private equity – il russo Alex Knaster, fondatore di Pamplona e Jamie Dinan, numero uno di York Capital, metteranno sul piatto la gran parte dei 65 milioni di euro necessari oltre ai 15-20 milioni di earn out (cioè di pagamenti a determinate condizioni) e ai 35 milioni di debiti del club. Il prezzo totale arriverà così a 120 milioni: l’unico ostacolo ancora sul tavolo è la percentuale sulla rivendita di alcuni giocatori (tra cui Muriel e Fernandes) che valgono dagli 8 ai 14 milioni.

La trattativa è alle battute finali anche perché l’intenzione della cordata Vialli è quella di chiudere prima dell’inizio del campionato. Niente vacanze per lo stuolo di consulenti coinvolti: l’avvocato Paolo Scarduelli, dello studio Cms, per conto della cordata Vialli; e il commercialista di Venezia Gianluca Vidal, per conto di Ferrero. La valutazione economico-finanziaria del club era stata effettuata già tra giugno e luglio da Tifosy, la società di consulenza di Fausto Zanetton, socio e amico di Vialli, e da Ernst&Young.

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Tecnicamente, a comprare la Samp sarà Calcio Invest, newco con sede legale negli Stati Uniti dove Knaster e Dinan hanno il peso principale. Nonostante anni di piazzamenti senza trofei, il club gode di una solida fama internazionale, per lo scudetto del 1991 e la finale di Coppa dei Campioni del 1992. L’idea è replicare il modello Inter e Milan dove i fondi finanziari (Elliott e Lionrock) sono entrati per sfruttare il marchio con business collaterali (marketing, merchandising, tournée).

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