Quello che Samantha Cristoforetti ha dimenticato di dire sul battesimo dei piloti dell’Aeronautica

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-18

Mentre divampa la polemica sulle denunce di violenze e mobbing subite da Giulia Jasmine Schiff AstroSamantha ci propone su Twitter un commosso ricordo del suo primo volo e del suo “battesimo” fatto nella stessa piscinetta “del pinguino” dove è stata battezzata la Schiff. Ma se per la Cristoforetti è stato bellissimo per Giulia oltre quel tuffo c’è stato molto altro

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Ieri l’astronauta e capitano dell’Aeronautica Militare Samantha Cristoforetti ha condiviso su Twitter un ricordo del suo primo volo solista. Era il 2001 e successivamente, come tutti gli allievi piloti è stata “battezzata” con un tuffo nella fontana del pinguino dell’aeroporto del 70° Stormo a Latina. Lo ha fatto per rispondere alle polemiche scatenate dalla denuncia di Giulia Jasmine Schiff, la ventenne veneziana che ha denunciato alla Procura Militare di essere stata vittima di nonnismo e bullismo all’Accademia di Pozzuoli? Non sappiamo le reali intenzioni di AstroSamantha ma dal momento che generalmente l’astronauta non usa i social in questo modo la coincidenza è quantomeno curiosa.

Il ricordo del battesimo di Samantha Cristoforetti

In ogni caso la foto del capitano Cristoforetti capita proprio in mezzo a questa vicenda di nonnismo, e forse sarebbe stato consigliabile usare maggiore cautela. La Schiff, che si era iscritta all’Accademia per diventare pilota ha raccontato di aver aver subito frustate, botte e testate in quello che è considerato un  rito iniziatico: il «battesimo del volo». Le accuse della Schiff sono piuttosto circostanziate e soprattutto viene messo in evidenza come il 6 settembre 2018 sia stata espulsa dall’Accademia di Pozzuoli per “insufficiente attitudine militare”. Il lunedì successivo doveva andare a Lecce per il brevetto di pilota militare. Il punto quindi non è il tuffo nella piscina, ma tutto quello che è successo attorno a quel tuffo.

cristoforetti schiff tuffo piscina pinguino nonnismo - 2

Andiamo con ordine: la Schiff denuncia di aver subito del mobbing proprio per aver espresso la sua volontà a non essere gettata nella piscinetta. Di nuovo: il problema non è essere “battezzata” con un tuffo in meno di mezzo metro d’acqua, è quello che è successo quando ha detto di non volerlo fare: «Io ero contraria, loro irremovibili: ti spaccheremo i denti sull’ala dell’aereo». Nei video diffusi da Chi l’ha visto? si vede la Schiff mentre viene usata a mò di ariete per farle sbattere su quello che sembra essere la coda o il timone di un aereo posto come monumento nei pressi della piscinetta del pinguino.

 

 

 

Se non riesci a vedere il video clicca qui

Che il tuffo della piscina sia un rito di passaggio è una cosa, che chi si rifiuti di farlo debba subire mobbing da parte dei vertici dell’Aeronautica è qualcosa di decisamente più grave. Ad esempio la Schiff racconta che al suo ritorno in Accademia è stata raggiunta da ben tre lettere di biasimo, un rimprovero e addirittura sessanta turni di consegna.

E le ferite del battesimo di Giulia Jasmine Schiff

Anche perché la tradizione non è certo indolore: agli atti ci sono quattro foto delle ferite subite il 7 aprile, durante la «consuetudine goliardica». Il tuffo nella piscinetta, la stessa dove si è tuffata la Cristoforetti è solo una parte di quanto subito dalla Schiff. E il fatto che oggi sia spuntato un video dove l’allieva frusta un commilitone con una canna di bambù non cambia le cose.

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«Stanno cercando di screditarmi ma la verità è che fingevo di stare al gioco. Io so come stanno le cose e non permetterò che continuino a reprimermi», spiega la Schiff al Corriere della Sera raccontando di non essere contraria al “battesimo” – ovvero alla simpatica tradizione che pure Samantha Cristoforetti ricorda con affetto – ma alla violenza che lo circonda: «nel video si vede infatti che ho gli scarponi del collega in mano. Il rito era appena cominciato e stavo già raccogliendo le sue cose», racconta la Schiff.

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Forse AstroSamantha è stata più fortunata e non ha dovuto subire le stesse violenze, oppure semplicemente ha deciso di sorvolare sul contorno della simpatica e commovente tradizione della nostra Aeronautica. Nondimeno ci sono molti che oggi pretendono di spiegare non è giusto denunciare per quella che in fondo “è una tradizione” cui si sono sottoposti in molti (anche la Cristoforetti appunto) e che quindi non può essere per definizione cattiva, violenta o sbagliata. Ma il punto è proprio quello: le tradizioni possono essere sbagliate, e ce lo dimostrano le numerose “tradizioni” che le società contemporanee si sono lasciate alle spalle per diventare quello che sono: delle società civili o se non altro più civilizzate secondo i nostri standard. Standard che non sono certo immutabili e che anzi – al contrario delle tradizioni – si evolvono.

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Lo spigolo della colonna della redazione di neXt, per chi vuole sottoporsi al simpatico rito di passaggio della capocciata

Pensate, c’era un tempo in cui per tradizione alle donne non era concesso votare oppure – sempre per tradizione – il delitto d’onore era depenalizzato e il matrimonio riparatore era una simpatica consuetudine. Ad ogni modo per coloro che credono nel valore delle tradizioni e sostengono che sia un modo con cui i militari si divertono può sempre fare un salto in Redazione a neXtQuotidiano e rendersi disponibile a dare cinque o sei belle testate al muro. Se dopo la cura è della stessa idea, allora ha ragione lui e diventerà ufficialmente una tradizione di questo giornale.

Leggi sull’argomento: Giulia Jasmine Schiff: le frustate, le botte e le testate all’allieva dell’Accademia di Pozzuoli

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