Salvini e la vendita di alcolici dopo le 3 del mattino (per fare un regalo ai gestori delle discoteche)

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-07-15

Secondo il ministro dell’Interno il divieto di somministrazione di bevande alcoliche nei locali notturni dopo le 3 di notte non ha senso perché tanto fuori ci sono “gli extracomunitari” che vendono alcol abusivamente. Quindi invece che contrastare le vendite illegali e fare campagne contro il consumo di alcolici Salvini che fa? Propone di togliere il divieto, altrimenti poi i giovani se ne vanno ad Ibiza a bere per il finesettimana e si perdono miliardi di fatturato. In che modo la decisione di Salvini di eliminare il divieto orario per la somministrazione di alcolici aumenta la sicurezza stradale? Nessuno

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«Il divieto di somministrazione di bevande alcoliche dopo le 3 non ha più senso. Preferisco che, a mio figlio, un cocktail glielo dia in mano un barman professionista, piuttosto che il primo extracomunitario di turno col carrello dei superalcolici, fuori dai locali». Così parlò Matteo Salvini, il ministro e papà che al Viminale ha  siglato il protocollo con i gestori di discoteche e locali notturni. Giusto in tempo per l’estate (vedi a volte che quando si mette d’impegno il ministro ce la fa). Ovviamente serve un decreto, non basta un protocollo, ma il primo passo è stato fatto.

Via al limite orario, per combattere i venditori abusivi (extracomunitari)

Secondo Salvini, quello che ha iniziato una battaglia senza senso contro la cannabis light, il  divieto di somministrazione di alcolici tra le 3 e le 6 «è figlio di una vecchia idea di repressione che non funziona». Insomma: alcol libero, ma non perché sia sicuro, solo perché Salvini ha “paura” dell’extracomunitario di turno. Ci dovrebbe spiegare il ministro in che modo un superalcolico somministrato da un barman professionista possa essere meno pericoloso di quello venduto dal negretto con il carello. Se il problema è davvero il fatto che ci sono extracomunitari (sono sempre stranieri?) fuori dai locali allora forse il Ministero dovrebbe occuparsi di effettuare i controlli per garantire che i venditori abusivi non possano continuare a vendere. Ma per Salvini invece la preoccupazione è quella di aiutare “coloro che gestiscono le serate dei nostri ragazzi” per non regalare “ad Ibiza piuttosto che alla Slovenia, miliardi di euro di fatturato con un controllo inferiore a quello che garantiscono i nostri locali”. Come se uno per bere un weekend andasse ad Ibiza perché da noi non ci si può ubriacare oltre le 3 del mattino. Perché di questo stiamo parlando: bere tutta la notte, non potersi bere due birrette dopo le nove di sera.

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Solo durante questo ultimo fine settimana sono state 12 le vittime di incidenti stradali, quasi tutti giovani

Eppure per il ministro le priorità sono altre. Come ad esempio siglare un accordo con le discoteche per la vendita di alcolici fino all’alba, e oltre. Ma se Salvini ascoltasse le associazioni delle vittime della strada potrebbe scoprire che – come denuncia Giordano Biserni, presidente di Asaps- «più di un terzo degli etilometri in dotazione alle forze dell’ordine è fermo per manutenzione negli unici due laboratori del ministero dei Trasporti». E c’è pure un problema di taratura degli apparecchi, che spesso e volentieri non superano i controlli dell’autorità giudiziaria che invalida i risultati delle analisi.

Perché il Ministero non lavora per rendere le strade più sicure?

La situazione quindi è quella di una scarsissima efficacia del sistema di deterrenza alla quale ora si aggiunge anche la possibilità di vendere alcolici e superalcolici fino al mattino. In che modo questo possa garantire una maggiore sicurezza è un mistero. Ad esempio Giuseppa Cassaniti Mastrojeni presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada (AIFVS onlus) a proposito dell’incidente di Vittoria nel quale sono morti i due cuginetti Simone e Alessio D’Antonio, ha dichiarato che gli strumenti di controllo e di prevenzione non sono adeguati.

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I due ragazzini erano stati travolti da un Suv guidato da Rosario Greco, 37 anni, che dopo essere stato identificato si trova in stato di fermo con le accuse di omicidio stradale aggravato, di omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Anche il responsabile del terribile incidente che ha spezzato la vita di quattro ragazzi poco più che ventenni nella notte tra sabato e domenica a Jesolo sarebbe stato ubriaco al momento dell’impatto. Le analisi effettuate domenica mattina  avrebbero evidenziato tracce di alcol presenti nel sangue superiori al limiti massimi previsti dalla legge.

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In che modo la decisione di Salvini di eliminare il divieto orario per la somministrazione di alcolici aumenta la sicurezza stradale? In nessuno. Se gli incidenti ci sono già ora che il limite c’è figuriamoci quando verrà tolto anche quest’ultimo divieto. Di sicuro a guadagnarci saranno i gestori delle discoteche, che potranno continuare a vendere alcolici e ad incassare sulle consumazione. E qualcuno fa notare l’amicizia tra Salvini e Massimo Casanova è il titolare del Papeete di Milano Marittima, recentemente eletto con la Lega al Parlamento EuropeoSecondo ASAPS i veri problemi che causano le stragi del sabato sera sono il «costante calo delle pattuglie soprattutto nelle statali e provinciali in particolare di notte (cresce l’età media tanti gli ultracinquantenni nei turni). Si sono perse in totale alcune decine di migliaia di pattuglie  l’anno dal 2008 al 2018 solo della Stradale». Mancano poi dei piani di contrasto all’uso degli stupefacenti e non ci sono più «vere campagne informative antialcol». E qualcuno potrebbe chiedersi a chi non conviene la mancanza di queste campagne. Secondo Biserni «la proposta di innalzare il limite di velocità in autostrada a 150 e quella di eliminare il divieto di somministrazione di alcolici nelle discoteche dalle 3 del mattino in poi» non sono un buon segnale.

 

Foto copertina via Twitter.com

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