Politica

Salvini vuole far fuori Gallera

neXtQuotidiano 04/08/2020

Secondo il Messaggero la poltrona dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia è a rischio. Ma il Capitano difende Fontana

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Il Messaggero racconta oggi che Matteo Salvini ha deciso di prendere in mano il caso Lombardia per correre in soccorso del “suo” presidente di Regione Attilio Fontana. L’idea del Capitano è quella di far fuori Giulio Gallera, l’assessore alla Salute tanto chiacchierato per le sue performance durante l’emergenza Coronavirus:

Salvini ha deciso: «Serve un segnale sulla Lombardia», ha detto ai suoi nel week end. E dunque a inizio settembre si andrà verso un rimpasto della Giunta. A rischio è soprattutto l’assessore Gallera che era già stato frenato nelle ultime settimane. L’obiettivo del Capitano è quello di rafforzare qualche assessorato, rilanciare la Regione alle prese, tra l’altro, con un ‘piano Marshall’ per le grandi opere che ritarda per la lentezza nei passaggi amministrativi. Nel mirino soprattutto la Sanità. Anche se pubblicamente la difesa è a spada tratta («averne
come quella lombarda in giro per l’Italia…»), è ormai parere unanime nel partito di via Bellerio che sono stati commessi errori grossolani. E allora è necessario intervenire, salvaguardando allo stesso tempo il governatore Fontana. Perché su Attilio il leader lumbard continua a mettere la mano sul fuoco. Ingenuità e leggerezze ma nessun dolo, «anzi mentre altri andavano in Cina a cercare camici lui si è prodigato sul territorio ed è stato lasciato solo dal governo», il ‘refrain’ nella Lega. Una tesi di parte ovviamente, saranno i giudici a stabilire la verità. E il problema è che il segretario è convinto che «ci sarà un nuovo processo alla Palamara». Da qui l’esigenza di inviare comunque un messaggio ai lombardi.

Creando magari una sorta di ‘task force’, una rete di protezione con dei manager competenti che affianchino il lavoro della Giunta. Le pressioni per una svolta arrivano da più parti, anche all’interno del partito di via Bellerio e dalle altre regioni. Il rischio è che un calo di consensi in Lombardia possa pregiudicare l’immagine di buon governo degli amministratori leghisti. Ma ovviamente c’è anche l’altra faccia della medaglia. La preoccupazione di molti dirigenti è che un’operazione di rimpasto possa non essere compresa, che possa essere interpretata come una ammissione di colpa. Inoltre – l’invito arrivato a Matteo – occorrerà trovare le figure giuste. In ogni caso si dovrebbe procedere prima delle elezioni Regionali. Perché anche se non si vota in Lombardia («Fontana per noi è un modello, potrà ricandidarsi, se lo vorrà», ha detto ieri l’ex responsabile del Viminale) il timore è che possa esserci un contraccolpo negli altri
territori.

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