Secondo Salvini l’evasione fiscale non è colpa di chi evade il Fisco

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-08-18

La ricetta per “combatterla” dal palco della Versiliana

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Non è colpa di chi evade le tasse non dichiarando al fisco i propri guadagni e optando per i compensi in nero. Ma è colpa delle tasse. Quello di Salvini a “Il caffè della Versiliana”, a Marina di Pietrasanta, è il classico minestrone allungato con il “dado” per renderlo più saporito e appetitoso. Parlando della lotta all’evasione fiscale, infatti, il leader della Lega ha spiegato che l’unico sistema sia una riduzione delle imposte. Come farlo? Ovviamente, come sempre, non lo ha detto.

Salvini e la ricetta per abbattere l’evasione fiscale in Italia

Insomma, nel pentolone mancano le materie prime, ma i condimenti sono abbondanti. E così la ricetta di Salvini per abbattere l’evasione fiscale – ovvero quel sommerso multi-milionario che non viene dichiarato al Fisco – è la più semplice e populista possibile:

“L’unico modo per abbattere l’evasione fiscale non è l’obbligo di bancomat, il limite di spesa al denaro contante o la lotteria degli scontrini. L’unico modo è abbassare le tasse”.

Tutto quello che è stato fatto finora, dunque, è sbagliato e inutile. Ovviamente Salvini ha omesso di sottolineare come l’obbligo di accettare (per gli esercenti) pagamenti elettronici esteso a tutti gli acquisti sia entrato in vigore proprio durante il governo Draghi, ovvero quell’esecutivo – ora in scadenza – sostenuto proprio dal Carroccio (con tanto di Ministri nel governo, in posizioni apicali).

Insomma, l’evasione fiscale si combatte solo abbassando le tasse. È questo “l’unico modo”. Ma come? Ed ecco tornare il tormentone della Flat tax al 15% (che ha costi multi-miliardari ed è stata già smontata anche dai suoi alleati di Fratelli d’Italia) rispondendo alle domande del direttore del Tg2 Gennario Sangiuliano:

“Un fisco giusto significa estendere la flat tax, una tassa semplice al 15%, di cui già oggi godono due milioni di lavoratori e lavoratrici con partita Iva, anche ad altre partite Iva e, nei mesi, ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alla famiglie, a partire da quelle che hanno un reddito di 50 mila euro lordi l’anno”.

Un vero e proprio Giardino dell’Eden quello raccontato da Salvini. Poi, però, scorrendo lungo il programma ufficiale del centrodestra, la sorpresa: di evasione fiscale non si parla. Neanche un accenno, neanche un punto messo a caso tra promesse irrealizzabili. È questa la vera differenza, come canta Ligabue, “tra palco e realtà”.

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