Ma Salvini che parla di riaperture ad aprile si è accorto che la Lega è al governo?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-29

La Lega sulle riaperture non sa che pesci pigliare: Salvini chiede l’opinione da casa. Il ministro del Turismo dice “Tutta Italia zona gialla” in estate, notizia che si potrebbe anche titolare “Grazia, Graziella e Garavaglia”. Ora che Salvini non è più opposizione come fa a lamentarsi?

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Sono settimane che Matteo Salvini parla della resurrezione dopo Pasqua: e per resurrezione intende quella dei ristoranti, dei bar e degli esercizi commerciali chiusi per le restrizioni del decreto COVID. Dopo la conferenza stampa di Draghi ha prima minacciato di non votare il provvedimento e poi in un video su Facebook si è mostrato meno guerrigliero. Come fa a prendersela con il governo di cui fa parte?

Ma Salvini che parla di riaperture ad aprile si è accorto che la Lega è al governo?

“Stiamo lavorando fianco a fianco al presidente Draghi per offrire agli italiani tre risultati: le cure, i vaccini e le terapie domiciliari, se serve producendo vaccini anche in Italia; i rimborsi economici alle famiglie e ale imprese, veloci, efficaci, recuperando i mesi persi in passato. E poi, dopo Pasqua, nelle città italiane con la situazione sanitaria sotto controllo, un piano di riaperture, di ritorno alla normalità. Salute e lavoro possono, anzi devono, camminare insieme”, spiega in un video il segretario della Lega, Matteo Salvini, anche alla luce, si fa notare, delle positive notizie delle ultime ore, in base alle quali non si dà per scontata l’inesorabile chiusura dell’Italia per tutto aprile, ma si valuteranno i dati. Il punto è che la valutazione dei dati è sempre stata il metro di misura per applicare le restrizioni:  “Riaprire è auspicabile ma le decisioni si prendono in base ai dati”, ha detto Draghi, e quindi le parole di Salvini non raccontano niente di nuovo. Ma è la Lega in generale a raccontare l’evoluzione della terza ondata di COVID con una sequela di ovvietà: “Tutta Italia zona gialla” in estate raccontava qualche giorno fa il ministro del Turismo. E la notizia si potrebbe anche commentare con “Grazia, Graziella e Garavaglia”. Il Fatto racconta la frustrazione del leader della Lega:

“Adesso basta con le chiusure – si è sfogato venerdì con i suoi fedelissimi dopo la cabina di regia –non abbiamo sostenuto Draghi per fare le stesse cose di Conte e Speranza”. E solo chi conosce bene il segretario del Carroccio sa quanto può essergli costato accostare il suo acerrimo nemico all ’ex presidente della Bce per cui si è battuto e ha rischiato tutto a costo di farsi sorpassare a destra da Giorgia Meloni. Ma il dato di fatto resta: su aperture e chiusure la “discontinuità” chiesta dal leghista non c’è. E allora, dopo l’ennesimo schiaffo di venerdì in cui la cabina di regia ha deciso che anche aprile sarà il mese delle chiusure, Salvini non ci ha visto più.

draghi conferenza stampa 26 marzo 2021

Neanche i governatori della Lega lo seguono sulla linea aperturista. Gli unici a suggerirgli di tenere duro sono, spiega il quotidiano, Claudio Borghi e Armando Siri. Mentre Giorgia Meloni può lamentarsi quanto vuole. Cosa deciderà di fare Salvini? Votare contro il decreto con il rischio di dover spiegare ai suoi elettori cosa ci sta a fare al governo, o tornare a più miti consigli con il rischio di dover spiegare ai suoi elettori come mai ha abbandonato il tema del “ritorno alla vita”? In ogni caso il “Capitano” non naviga in buone acque.

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