Politica

L’autogoal di Salvini su profughi e legittima difesa

neXtQuotidiano 04/06/2019

La norma, brandita dal ministro dell’Interno per affermare una concezione privatistica della sicurezza, gli si è ritorta contro

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Oggi Luigi Manconi si accorge che la norma sulla legittima difesa, brandita come una spada fiammeggiante dal ministro dell’Interno per affermare una concezione privatistica e proprietaria della sicurezza, gli si è ritorta contro:

Una sentenza del 23 maggio scorso del Tribunale di Trapani ha affermato che è legittima la difesa destinata a tutelare il primo e fondamentale dei diritti umani: quello alla vita, quando essa è minacciata da un potere dispotico, dai suoi apparati armati e dai suoi istituti di privazione della libertà. Un passo indietro. L’8 luglio del 2018, 67 tra migranti e profughi vengono soccorsi nel Mar Mediterraneo dalla motonave italiana Vos Thalassa, che si dirige verso la Libia per “restituirli” nelle mani di coloro dai quali sono fuggiti.

I naufraghi, tuttavia, impongono un cambiamento di rotta verso le coste italiane, sono raccolti dal pattugliatore Diciotti e avviati al porto di Trapani, dove dovranno aspettare cinque giorni prima che sia loro consentito lo sbarco. Il ghanese Ibrahim Amid, 27 anni, e il sudanese Ibrahim Tijani Busharano, 32 anni, indicati come capi “dell’ammutinamento”, vengono arrestati e portati nel carcere di Trapani, accusati di “violenza, minaccia e resistenza aggravata a pubblico ufficiale” e di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

Dieci giorni fa, il giudice dell’Udienza preliminare del Tribunale di Trapani, Piero Grillo, ha emesso una sentenza nella quale si afferma che “il fatto non costituisce reato” e ha mandato assolti Ibrahim Amid e Ibrahim Tijani Busharano, ordinandone la scarcerazione immediata. La sentenza è di elementare e assoluta ragionevolezza: e segna, oggi più che mai, un passaggio importante nella storia materiale dei diritti umani e del loro faticoso combattimento per la sopravvivenza (un vero e proprio corpo a corpo) in un mondo ostile.

E quindi si arriva alla conclusione:

Il procedimento ha seguito un iter complesso. Su richiesta del pm, il giudice per le Indagini preliminari aveva ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e l’ordinanza di custodia cautelare veniva confermata dal Tribunale del riesame di Palermo. Poi, il 23 maggio, l’udienza per il rito abbreviato, richiesto dagli imputati, ha un esito tutt’affatto diverso. Come si è detto, il gup assolve gli imputati, ritenendo sussistente la legittima difesa.

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