Salvini trova il tempo per congratularsi con Orban ma non per condannare il massacro di Bucha

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-04

Tutti i leader politici italiani hanno espresso pubblicamente sdegno per le immagini del massacro di civili a Bucha. Tutti, tranne uno: Matteo Salvini, impegnato a fare le congratulazioni al presidente ungherese Viktor Orban per il successo elettorale

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Per il segretario del Partito democratico Enrico Letta il massacro di civili perpetrato dai soldati russi a Bucha è meritevole di un embargo totale a gas e risorse dalla Russia. Il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte le ha descritte come immagini “orrende”, una “carneficina” che ricorda “i tempi più cupi della nostra storia”. La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha commentato così su Twitter: “Lasciano senza fiato le immagini dei civili giustiziati per le strade e delle fosse comuni, che arrivano da Bucha dopo il ritiro delle truppe di invasione di Putin. Una barbarie che riemerge dalle epoche più buie della storia europea e che speravamo di non rivedere mai più. Va fatto ogni sforzo per la pace e per fermare l’aggressione all’Ucraina”. Per Forza Italia si possono prendere come esemplificative le parole del coordinatore nazionale Antonio Tajani: “Le fotografie e i video mostrano fosse comuni e corpi in strada con le mani legate. Gli incubi del ‘900 sono tornati in Europa”.

Salvini trova il tempo per congratularsi con Orban ma non per condannare il massacro di Bucha

Manca qualcuno? Matteo Salvini, sempre prontissimo a lanciarsi sui trend dalle sue pagine social, deve essersi perso quello su Bucha, che purtroppo tiene banco da ieri, giorno della diffusione delle immagini di strade e seminterrati pieni di cadaveri di civili massacrati. Ma per il leader della Lega non sono meritevoli di commento, a differenza di un paio di post sulla pace fiscale e sul compiacimento per il ritrovamento della piccola Nicole in Molise. Per lui si è espresso Lorenzo Fontana, responsabile Esteri della Lega, che ha espresso “sgomento per l’orrore di Bucha dopo il ritiro delle truppe di invasione di Putin” e ha rivolto una preghiera “per tutte le vittime innocenti” nelle fosse comuni.

Mentre tutto il mondo guardava con orrore alla barbarie dell’esercito russo, Salvini si congratulava pubblicamente con Viktor Orban, il cui partito, Fidesz, ha riottenuto la maggioranza in Parlamento per la terza volta di fila. Nel suo discorso il presidente euroscettico dell’Ungheria aveva detto di aver vinto nonostante tutti si siano alleati contro di lui, Zelensky incluso: “Abbiamo vinto anche a livello internazionale contro il globalismo. Contro Soros. Contro i media mainstream europei. E anche contro il presidente ucraino”.

Per le sue posizioni filo-russe, Salvini si è trovato in estrema difficoltà fin dal giorno dell’invasione della Russia in Ucraina: non si è distinto per iniziative degne di nota se non per la figuraccia internazionale fatta in Polonia nella cittadina al confine di Przemysl, e più volte ha criticato l’atteggiamento del governo – di cui fa parte – per la scelta di vendere armi a Kyiv.

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