Politica
E Salvini dice che “al governo con i fannulloni” non ci sta più
neXtQuotidiano 18/07/2022
Durante la festa della Lega a Osio Sopra, in provincia di Bergamo, Matteo Salvini attacca il M5S e parla per l’ennesima volta di ridare la parola agli italiani. Proprio a poche ore dal discorso di Draghi al parlamento
“Al governo con i fannulloni noi non ci stiamo più, per rispetto nostro, vostro e del presidente Draghi. Se altri hanno fatto capricci, noi di questa gente non vogliamo essere complici”, è la lapidaria affermazione riguardo alla ipotetica partecipazione a un prossimo governo del Movimento 5 Stelle fatta da Matteo Salvini, durante un intervento alla festa della Lega a Osio Sopra, in provincia di Bergamo.
E Salvini dice che “al governo con i fannulloni” non ci sta più
Poi il segretario del Carrccio ha aggiunto: “Oggi gli operai votano la Lega perché siamo vicini a loro e a loro ci rivolgiamo: al governo con i fannulloni non ci stiamo più, per rispetto vostro, nostro e del presidente Draghi. Quando un anno e mezzo fa ci è stato chiesto di partecipare a un governo di unità nazionale, quando c’erano gli ospedali pieni, gli infermieri e i medici eroi – ha aggiunto – noi non ce la siamo sentita di stare fuori e abbiamo detto sì, gettando il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo detto sì perché è stato come in una famiglia in difficoltà e il capofamiglia ci ha chiesto di farlo in un momento di difficoltà. Oggi invece assistiamo alle scene squallide di queste settimane, che sono un’offesa per gli italiani che faticano, per il presidente della Repubblica e per il presidente del Consiglio, da parte di chi vuole tirare a campare solo con chi ha cuore la propria poltrona: meglio dunque ridare la parola agli italiani per avere un parlamento che meglio li rappresenti”. Il tema politico della presenza dei 5 Stelle nel prossimo governo guidato da Draghi è quello più dibattuto nelle ultime ore. Una delle ipotesi che vengono fatte è quella di mantenere una maggioranza pressoché invariata ma unicamente perché diversi parlamentari sarebbero pronti alla “seconda scissione”, dopo la prima avvenuta per mano di Luigi Di Maio. Si prospetterebbe l’abbandono del gruppo grillino per circa 20 parlamentari. Basterà per convincere Draghi che prima di dare le dimissioni, respinte da Mattarella, aveva perentoriamente affermato “Non c’è esecutivo con me senza M5S”? D’altra parte Salvini parla di dare la parola agli italiani, con una strategia ondivaga che negli ultimi giorni è passata dalle elezioni alla conferma dell’ex presidente della BCE a Palazzo Chigi. Insomma tutto e il contrario di tutto, quando ormai mancano poche ore al momento della verità.