Salvini che non riconosce i fallimenti della Lombardia e continua a elogiarla

di Giorgio Saracino

Pubblicato il 2021-03-30

Dice che è la regione che ha vaccinato di più: vero. Ma non dice che è la sesta peggiore nel rapporto dosi ricevute/dosi somministrate

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L’ha fatto di nuovo. Oggi il leader della Lega Matteo Salvini ha di nuovo elogiato l’amministrazione leghista della Lombardia, facendo scrivere sui social dalla “Bestia” un post in cui riporta le parole del Capo della Protezione civile Curcio: “La Lombardia ha numeri ragguardevoli, è la regione che ha vaccinato di più, con la somministrazione dell’85% delle dosi ricevute”. E poi alcuni dati  aggiunti da lui: “37mila (vaccinazioni, ndr) solo ieri, con l’obiettivo di 120mila dosi al giorno (sulle 500mila totali italiane), superato oggi il milione e mezzo di dosi. Avanti tutta, per fare sempre meglio e sempre di più”. Ecco, fare di più. Perché se è vero che è la regione che ha in assoluto vaccinato di più (1.551.649 dosi), è anche vero che è la sesta peggiore d’Italia nel rapporto tra dosi somministrate e dosi ricevute (1.808.290). Che significa che sono state inoculate solamente l’85,8 per cento delle fiale disponibili. Tutti i numeri, regione per regione, si possono trovare sempre aggiornati sul sito del governo. E le cifre parlano chiaro: La Lombardia è la sesta peggiore: peggio di lei solamente (dal basso verso l’alto) la Calabria (78,2%), la  Sardegna (79,1%), la Liguria (79,5), la Puglia (83,9%) e le Marche (84,6%).

Lombardia arancione scuro oggi mezzanotte 5 marzo vaccini
foto ipp clemente marmorino- milano 24 02 2021- coronavirus covid 19 – regione lombardia – conferenza stampa sui vaccini con guido bertolaso

I fallimenti della Lega in Lombardia

L’ex Capo della Protezione civile era stato chiamato dalla Regione Lombardia – e più precisamente dal presidente Attilio Fontana – come consulente speciale. Doveva essere l’uomo che avrebbe cambiato le sorti della regione. Eppure non è andata così, e anzi. Anche lui ha iniziato a collezionare figure così e così. Come la donna (Letizia Moratti) voluta sempre da Fontana per sostituire l’assessore regionale alla Salute Giulio Gallera, che se ci fosse un campionato delle figuracce collezionate, entrerebbe sicuro nei migliori tre. E poi c’è lui: Attilio Fontana. L’uomo che ne ha dette una dopo l’altra, accusando persino Roma di aver calcolato male l’indice Rt regionale (che era costato il semaforo rosso), salvo poi scoprire che l’errore provenisse proprio dai suoi tecnici. Ah, e poi (dulcis in fundo) Aria, la società voluta fortemente dall’assessore al bilancio leghista Davide Caparini per gestire le prenotazioni ai vaccini, che a volte chiamava più persone a vaccinarsi, più di quelle dovute; e altre volte non ne chiamava nessuna. L’hanno difesa a spada tratta, poi però si son dovuti arrendere anche loro dell’amministrazione e l’hanno commissariata. Ma Salvini forse si è perso qualche passaggio, oppure vuol far finta di non vedere: il Modello Lombardia semplicemente – per ora – non è un modello. Che se ne faccia una ragione.

 

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