Letizia Moratti aveva dubbi su Aria, ma li ha tenuti per sé per tre mesi

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-03-24

La vicepresidente della Lombardia ha ammesso le colpe della Regione nei ritardi sulla campagna vaccinale

article-post

Utilizzando una citazione di Frodo ne Il Signore degli Anelli, potremmo sintetizzare la dichiarazione di Letizia Moratti a La Repubblica: “Tieniti pure i tuoi segreti”. La vicepresidente della Regione Lombardia, infatti, ha ammesso di aver nutrito dubbi sul sistema di prenotazione per la campagna di vaccinazione lombarda messo in piedi da Aria Spa. Non solo nelle ultime settimane, ma addirittura dai primi giorni del suo incarico, all’inizio di gennaio. E da quel momento sono passati tre mesi tra difficoltà da parte dei cittadini ed evidenti lacune tecniche di un sistema stantio. Meglio tardi che mai, si potrebbe concludere, ma i mesi trascorsi tra i dubbi di un sistema non funzionante, soni l’emblema di un sistema che non ha funzionato.

Letizia Moratti ha detto di aver avuto dubbi su Aria fin dall’inizio

Poche ore prima che Guido Bertolaso lasciasse il collegamento con SkyTg24 a causa delle domande “troppo pressanti” della conduttrice e giornalista Tonia Cartolano, Letizia Moratti aveva rilasciato un’intervista a La Repubblica in cui ha chiesto scusa agli anziani per gli evidenti ritardi nella campagna vaccinale in Lombardia. La colpa, come sottolineato da giorni, è stata ascritta ad Aria Spa i cui vertici sono stati azzerati – con la richiesta di un passo indietro del cda, ma non del direttore generale – all’inizio di questa settimana. Problematiche sulla gestione delle prenotazioni palesate da tempo. Fin dall’inizio delle prime inoculazioni.

E Letizia Moratti se ne era accorta, ma lo ha tenuto per sé arrivando – solo dopo tre mesi – alla decisione finale di passare al sistema di prenotazioni di Poste Italiane e destrutturare, di fatto, Aria Spa. Rispondendo a una domanda di Francesco Bei, la vicepresidente della Lombardia ha detto: “A dire la verità i miei dubbi li avevo fin dall’inizio, ma non mi sono permessa di intervenire su un meccanismo che era già messo in piedi. Tuttavia è stato proprio grazie a una clausola di salvaguardia che ho fatto inserire io nel contratto che, alla fine, è stato possibile il cambiamento in corsa con Poste”. Insomma, lo sapeva fin da gennaio, ma la decisione è stata presa solo nelle ultime settimana.

(foto: IPP/Clemente Marmorino)

Potrebbe interessarti anche