Opinioni

Quando Matteo Salvini era curioso di vedere quelli di sinistra con i milioni nascosti in Svizzera (ma poi Fontana…)

dipocheparole 27/07/2020

In questo tweet del 2015 tornato improvvisamente d’attualità un Matteo Salvini d’annata si diceva “Curioso di vedere quanti benpensanti e moralisti di sinistra saran beccati coi milioni nascosti in Svizzera“: il Capitano si riferiva alla cosiddetta Voluntary Disclosure, varata ufficialmente il 30 gennaio di quello stesso anno e che si rivolgeva a tutti i contribuenti […]

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In questo tweet del 2015 tornato improvvisamente d’attualità un Matteo Salvini d’annata si diceva “Curioso di vedere quanti benpensanti e moralisti di sinistra saran beccati coi milioni nascosti in Svizzera“: il Capitano si riferiva alla cosiddetta Voluntary Disclosure, varata ufficialmente il 30 gennaio di quello stesso anno e che si rivolgeva a tutti i contribuenti che detengono attività e beni all’estero e hanno omesso di dichiararli al fisco, per sanare le relative violazioni dichiarative, ivi incluse quelle inerenti ai maggiori imponibili riferiti e non alle attività e ai beni anzidetti.

matteo salvini voluntary disclosure

Inutile dire che qualche anno dopo le parole del Capitano sembrano scarsamente profetiche, visto che attualmente il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è nei guai anche per una storia che riguarda un conto in Svizzera denunciato al fisco proprio attraverso la voluntary disclosure che si trova sotto lo status di mandato fiduciario misto e attraverso il quale avrebbe tentato di inviare 250mila euro alla ditta Dama SPA controllata dal cognato Andrea Dini per “risarcirlo” della mancata vendita dei camici al Pirellone durante l’emergenza Coronavirus. Fontana, che ha detto che i soldi sono regolarmente denunciati al fisco (vero, attraverso lo strumento di emersione dell’evasione fiscale), a questo proposito ha parlato di “donazione”.

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La dichiarazione di Fontana sul sito di Regione Lombardia

Leggi anche: Fontana indagato e la storia dei conti in Svizzera

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