Economia
La faccia tosta di Salvini e Meloni che strillano per il MES e si astengono sui Recovery Fund
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-05-15
Il Parlamento Europeo dà il via libera al Recovery Fund con i voti di Forza Italia. Fratelli d’Italia e Lega si astengono e il centrodestra si spacca
Via libera a larga maggioranza del Parlamento europeo alla risoluzione sul Bilancio Ue e sul Recovery Fund. La risoluzione è stata approvata con 505 voti a favore, 119 contrari e 69 astenuti. La risoluzione chiede che il Recovery Plan sia fondato su sussidi e pagamenti diretti agli stati colpiti dalla crisi economica legata alla pandemia, con risorse proprie fino al 2% del PIL dell’UE e con un fondo per la ripresa da 2 mila miliardi.
L’ok del parlamento UE al Recovery Fund
Nella risoluzione i deputati chiedono che il nuovo “fondo di ripresa e trasformazione” debba avere una dimensione di 2.000 miliardi di euro, venga finanziato “attraverso l’emissione di obbligazioni a lungo termine” e sia erogato “attraverso prestiti e, soprattutto, attraverso sovvenzioni, pagamenti diretti per investimenti e capitale proprio”. Inoltre, la Commissione non dovrebbe utilizzare “dubbi moltiplicatori per pubblicizzare cifre ambiziose” e non dovrebbe ricorrere a “sortilegi finanziari”, poiché è in gioco la credibilità dell’UE. Il piano di ripresa deve essere fornito in aggiunta al prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), ossia il bilancio a lungo termine dell’UE, e non a scapito dei programmi UE esistenti e futuri, si legge ancora nella risoluzione approvata dal Parlamento. Inoltre, i deputati insistono sulla necessita’ di aumentare il QFP, sottolineando come il Parlamento debba usare i suoi poteri di veto qualora le richieste del PE non venissero soddisfatte. I fondi per la ripresa dovrebbero essere destinati a “programmi rientranti nel bilancio dell’UE”, per garantire il controllo e la partecipazione parlamentare. Il Parlamento deve anche essere pienamente coinvolto “nella definizione, nell’adozione e nell’attuazione del fondo per la ripresa”. La Commissione dovrebbe astenersi da qualsiasi “tentativo di elaborare una strategia di ripresa al di fuori del metodo comunitario e ricorrendo a mezzi intergovernativi”.
Il “massiccio pacchetto di misure di ripresa”, che i deputati hanno già chiesto nella recente risoluzione di aprile, deve durare abbastanza a lungo per affrontare il “previsto impatto profondo e duraturo dell’attuale crisi”. I deputati chiedono inoltre che il pacchetto di misure “trasformi le nostre economie” sostenendo le PMI e “aumenti le opportunita’ di lavoro e le competenze per mitigare l’impatto della crisi sui lavoratori, sui consumatori e sulle famiglie”. I deputati chiedono di dare priorita’ agli investimenti sulla base del Green Deal e dell’Agenda digitale e insistono sulla creazione di un nuovo programma sanitario europeo a se’ stante. I deputati ribadiscono la loro richiesta di introdurre nuove “risorse proprie” (le fonti di entrata dell’UE), in modo da evitare un ulteriore aumento dei contributi diretti degli Stati membri al bilancio UE per soddisfare le esigenze del QFP e del Fondo per la ripresa e la trasformazione. Poiche’ il massimale delle entrate UE e’ espresso in RNL (Reddito Nazionale Lordo), che dovrebbe diminuire significativamente a causa della crisi, i deputati chiedono anche “un aumento immediato e permanente del massimale delle risorse proprie”.
Lega e Fratelli d’Italia si astengono, Forza Italia vota sì
Il centrodestra si è spaccato sul voto per il Recovery Fund. La delegazione della Lega al Parlamento Europeo ha deciso di astenersi sulla risoluzione. L’annuncio arriva dopo una mattinata in cui le voci di una possibile astensione sono circolate con insistenza, a Bruxelles. Mercoledì, durante il dibattito in Aula, gli interventi degli eurodeputati del partito guidato da Matteo Salvini sono stati molto critici e la delegazione era orientata a votare contro, a quanto si era appreso da fonti leghiste. In questo modo, però, l’opposizione al governo Conte a Bruxelles si sarebbe spaccata in tre, su un tema centrale per l’Italia come il Recovery Fund. Ora la Lega si astiene, come dovrebbe fare Fratelli d’Italia, mentre Fi dovrebbe votare a favore, come i partiti della maggioranza (Pd, Iv, M5S). “In tempi di grande difficoltà – affermano Campomenosi e Zanni – le istituzioni europee dovrebbero dare prova di grande coraggio, proprio quello che purtroppo non si vede nella risposta dell’Ue per fronteggiare la crisi economica conseguente all’epidemia del Coronavirus”.
“A dispetto di alcune necessità condivisibili – continuano i due leader leghisti a Bruxelles – tra cui la necessità di intervento a sostegno delle economie europee devastate dalla crisi, prendiamo atto delle misure insufficienti e sbagliate contenute nella risoluzione sul Qfp: struttura e modalità richieste dal Parlamento non sono condivisibili, anzi potenzialmente dannose per l’Italia, che sarebbe gravata da maggiori contributi e garanzie al bilancio Ue, oppure sommersa da nuove tasse europee che colpirebbero cittadini e imprese”. Forza Italia invece ha votato sì: “La Recovery Initiative è una vittoria della linea del Partito Popolare Europeo, la grande famiglia europea della democrazia e della libertà di cui noi facciamo parte. Personalmente mi sono speso molto, e con me la delegazione di Forza Italia, per convincere i nostri amici del PPE e i nostri alleati in Europa ad arrivare a queste conclusioni, che sono positive e importanti per il nostro Paese”.