L’ispettore Salvini alla ricerca di chi ha fatto scappare i profughi della Diciotti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-09-07

Il Viminale si è accorto che una cinquantina di migranti sbarcati dalla Diciotti si sono allontanati dai centri di accoglienza. Per Salvini è la prova che non scappano da nessuna guerra, ma la verità è che gli sono scappati sotto il naso (alcuni già a Messina) e non sa che pesci pigliare

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Non ha ancora scoperto chi sia stato, ma non c’è dubbio che appena troverà il nome del responsabile per lui saranno guai. Matteo Salvini è furioso in quanto ministro (e forse amareggiato in quanto papà), 50 dei migranti sbarcati dalla Diciotti si sono allontanati e non si sa più dove siano. Subito il ministro dell’Interno ha imbracciato i social e ha ironizzato sui migranti «”bisognosi” di avere protezione, vitto e alloggio» e chiedendosi «Ma come, non li avevo sequestrati???». Dimenticando però che il sequestro è avvenuto quando i migranti erano trattenuti a bordo della Diciotti, non dopo lo sbarco.

L’inutile sarcasmo di Salvini sugli “scheletrini” della Diciotti

Per Salvini in ogni caso questa è «l’ennesima conferma che non tutti quelli che arrivano in Italia sono “scheletrini che scappano dalla guerra e dalla fame”». E non si capisce come mai il fatto che – come è già successo in passato – delle persone decidano di allontanarsi dai centri di accoglienza (magari per andare in altri paesi europei) dimostri che i profughi della Diciotti non stavano scappando dalla guerra. Dal momento che la maggior parte di loro sono di nazionalità eritrea, e che in Eritrea c’è la guerra Salvini evidentemente è poco informato sui fatti. Ma in fondo il ministro dell’Interno è uno di quelli che diceva che la Libia, dove è riesplosa la guerra civile, era un paese sicuro, così sicuro da poterci tenere i rifugiati.

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Ma c’è di più, come ha confermato il Viminale  «6 di loro hanno fatto perdere le tracce il primo giorno di trasferimento, venerdì; 2 eritrei destinati alla diocesi di Firenze si sono dileguati il 2 settembre; per altri 19 è stato verificato l’allontanamento il 3 settembre; altri 13 infine si sono dileguati ieri. Erano destinati a varie diocesi». Altri quattro migranti invece si sono allontanati quando erano ancora a Messina. È quindi da almeno una settimana che i migranti sono scomparsi sotto il naso di Salvini.

I migranti che si sono allontanati dal centro di Rocca di Papa non sono ricercati né fuggitivi

Per Salvini questa è la dimostrazione che il sistema di accoglienza non funziona. Ma il ministro si guarda bene dal dire di chi è la colpa se i migranti si sono allontanati e sono scappati. Per giorni la Lega ha raccontato che i migranti della Diciotti sarebbero stati accolti dalla “Chiesa” senza però precisare che la disponibilità era stata offerta dalla CEI, ovvero la Conferenza Episcopale Italiana. È quindi colpa della CEI se sono scappati? Salvini non lo dice. E non lo dice anche perché, nonostante accolti dalla Chiesa, i migranti si trovavano sul territorio italiano ed sono le forze dell’ordine e le varie Questure e Prefetture ad occuparsi della loro sorveglianza per evitare, ad esempio, che vengano commessi dei reati.

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Le indagini di Salvini sono giunte ad un punto cruciale oggi pomeriggio, quando ha scoperto questo post di Baobab Experience, associazione romana che si occupa di fornire assistenza ai migranti che transitano per la Capitale.

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La Polizia – alla ricerca dei migranti sbarcati dalla Diciotti – ha fermato oggi pomeriggio sedici migranti in attesa di essere visitati al presidio di Piazzale Maslax. I migranti sono stati portati all’ufficio immigrazione per essere riportati a Rocca di Papa. Baobab conferma che «donne, uomini, bambini e minori non accompagnati migranti della nave Diciotti sono passati in questi giorni dal campo informale di Baobab Experience.  Non abbiamo niente da nascondere e, come ci ricorda la Caritas, non stiamo parlando né di fuggitivi né di ricercati». Ed è così, quei migranti non sono ricercati né sono fuggitivi, nonostante quello che lascia ad intendere Salvini. Lo conferma all’AdnKronos padre Camillo Ripamonti presidente del Centro Astalli, struttura dei Gesuiti che si occupa di migranti che ha spiegato che «I centri di accoglienza non sono centri di detenzione e dunque le persone ospitate possono allontanarsene liberamente: la loro non è una fuga».

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Ma per i fan di Salvini questo è un dettaglio insignificante, per anni si sono sentiti dire che i migranti sono terroristi o criminali e da mesi Salvini ripete che vuole impedire lo sbarco dei richiedenti asilo per garantire la sicurezza sul territorio nazionale. I cittadini italiani però non si devono preoccupare, Salvini ha la situazione sotto controllo e al solito l’ha risolta via Facebook postando la foto della sua merenda e facendo una battutona sul “sequestro di prosciutto”. Baci e abbracci a tutti i rosiconi.

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