Fact checking
Salvini apre la crisi di governo in Parlamento
neXtQuotidiano 08/08/2019
“L’ho ribadito oggi al Presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori”
Matteo Salvini con una nota apre la crisi di governo. “L’ho ribadito oggi al presidente Conte: andiamo subito in Parlamento per prendere atto che non c’è più una maggioranza, come evidente dal voto sulla Tav, e restituiamo velocemente la parola agli elettori”. La dichiarazione viene mandata alle agenzie di stampa ma non sui social network del vicepresidente del consiglio, finora.
Salvini apre la crisi di governo in Parlamento
Nella nota Salvini ribalta completamente quanto detto dalla Lega nel pomeriggio: “Inutile andare avanti a colpi di NO e di litigi, come nelle ultime settimane, gli Italiani hanno bisogno di certezze e di un governo che faccia, non di “Signor No. Non vogliamo poltrone o ministri in più, non vogliamo rimpasti o governi tecnici: dopo questo governo (che ha fatto tante cose buone) ci sono solo le elezioni”. Il tempo ci dirà se si tratta di una crisi di governo balneare o se il MoVimento 5 Stelle può umiliarsi in qualcos’altro pur di tenersi le poltrone visti i chiari di luna.
Per tutta la giornata Salvini sui social network non ha speso una parola per la crisi di governo. Stasera a Pescara, dove è atteso nel tour Estate Italiana, sarà costretto a spiegare almeno qualcosa. Magari per scoprire il bluff. Oppure per aprire alla crisi di governo balneare.
La risposta di Di Maio e Di Battista
Luigi Di Maio torna a rispondere via nota di stampa: “C’è una riforma a settembre, fondamentale, che riguarda il taglio definitivo di 345 parlamentari. E’ una riforma epocale, tagliamo 345 poltrone e mandiamo a casa 345 vecchi politicanti. Se riapriamo le Camere per la parlamentarizzazione, a questo punto cogliamo l’opportunita’ di anticipare anche il voto di questa riforma, votiamola subito e poi ridiamo la parola agli italiani. Il mio è un appello a tutte le forze politiche in Parlamento: votiamo il taglio di 345 poltrone e poi voto”, fa sapere come se chiedesse l’ultimo favore all’amico.
Più bellicoso Di Battista: “Questo politicante di professione manda tutto all’aria per pagare cambiali a parlamentari terrorizzati dal taglio delle poltrone o agli amici del “suocero” Verdini che se la fanno sotto per la riforma della prescrizione che entrerebbe a breve in vigore. Il bello è che dirà in Parlamento che non si possono fare queste cose perché quelli del 5 Stelle lo trattano male poro amore. Spettacolo da vomito di chi si è mascherato da protettore del Popolo ma che è schiavo del sistema”.
Quando si vota?
A questo punto è fondamentale capire il ‘timing’ della crisi. Secondo l’AGI una conferenza dei capigruppo alla Camera dovrebbe essere convocata la prossima settimana. Ma secondo calcoli che emergono nel governo e che sarebbero stati posti anche nei vari incontri istituzionali di oggi, la strada del voto ad ottobre sarebbe difficilmente praticabile. Al massimo si potrebbe andare al voto ai primi di novembre, sottolineano le stesse fonti. Una finestra – sempre nel caso in cui ci sia la certificazione che non c’è una maggioranza – potrebbe esserci – stando agli stessi calcoli tra il 10 e il 17 novembre. In quel caso però si aprirebbe il problema della legge di bilancio.
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