Salvini e la storia del comune di Brescia che fa pagare 142 euro per il trasporto delle bare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-04

La foto di una fattura del servizio cimiteri di Brescia che risale al 12 marzo 2020 nella quale si legge che si tratta di una sepoltura fuori Comune e la dicitura recita esattamente “diritto fisso per rilascio autorizzazione trasporto di cadavere” e la cifra è di 141,67 euro scatena la polemica

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“Mentre i sindaci della Lega distribuiscono mascherine e stoppano le imposte comunali, il Comune di Brescia conferma una ‘tassa sulla morte’, pretendendo 142 euro per il trasporto delle bare. Caro Sindaco, sarebbe meglio lavorare tutti insieme per aiutare le famiglie bresciane”: Matteo Salvini va all’attacco del sindaco PD di Brescia Emilio Delbono perché, dice, a Brescia i familiari devono pagare per trasportare i propri cari defunti.

Salvini e la storia del comune di Brescia che fa pagare 142 euro per il trasporto delle bare

“La Lega propone inoltre di usare i dividendi di A2A (circa 60 milioni) per abbattere il costo delle bollette del 50%. Per una volta, non ce lo chiede l’Europa ma lo chiede Brescia”, aggiunge Salvini. La questione è stata sollevata nei giorni scorsi da consiglieri e deputati di zona della Lega ed è nel frattempo finita sui giornali locali. Il pagamento di 141,70 euro viene richiesto ai congiunti del deceduto come “diritto fisso per rilascio autorizzazione trasporto di cadavere” per ogni deceduto che viene trasportato fuori dalle mura comunali.

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La consigliera comunale e deputata Simona Bordonali ha pubblicato su Facebook una fattura del servizio cimiteri del comune di Brescia che risale al 12 marzo 2020 nella quale si legge che si tratta di una sepoltura fuori comune e la dicitura recita esattamente “diritto fisso per rilascio autorizzazione trasporto di cadavere” e la cifra è di 141,67 euro.

comune brescia 142 euro

“La #Lega chiede a gran voce al sindaco Del Bono e la sua Giunta di cancellare questa tassa e di concedere gratuitamente le autorizzazioni al trasporto delle salme fuori Comune. In un momento storico e drammatico come questo serve un aiuto concreto alle famiglie. Ricordiamo al sindaco che prima di formulare e gridare le grandi richieste ad altre istituzioni e di organizzare comparse su media e social, sarebbe meglio interrogarsi su quanto realmente possa già fare l’ istituzione che si sta rappresentando!!!”, scrive Bordonali su Facebook. Nei commenti c’è chi dice che si tratta di una tassa che risale al 1990. Alfredo Bazoli, deputato del Partito Democratico, difende Del Bono:  “Brescia è una città che sta soffrendo molto, con la consueta dignità e sobrietà che sono un noto tratto distintivo di chi la abita. E con la stessa misura e operosità silenziosa sta lavorando l’amministrazione comunale, per cercare di dare risposte ad una popolazione sfibrata dal dramma che si sta consumando. Sentire il leader del centrodestra approfittare della situazione per fare sterile polemica e propaganda politica contro l’amministrazione e il sindaco, colpevole di essere di un’altra parrocchia, credo urti la sensibilità di tutti i bresciani, che in questo momento si sentono ancora più stretti al loro municipio. Ci lasci in pace, Salvini, porti le sue indegne e ciniche polemiche altrove. Brescia è un’altra cosa”. A Brescia i parchi e i cimiteri sono ufficialmente chiusi fino al 20 aprile ma è comunque consentita l’erogazione dei servizi di trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione e cremazione delle salme. Ai funerali può essere presente un numero massimo di dieci persone.

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