“Scusi, lei spaccia?”, per i giudici la citofonata di Salvini ha rallentato le indagini al Pilastro di Bologna

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-28

La Gip che ha firmato l’ordinanza per il blitz delle forze dell’ordine al quartiere Pilastro di Bologna, dove Salvini citofonò nel gennaio 2020: “A seguito del clamore mediatico che investì il quartiere (…) gli indagati cominciavano a prestare maggiore prudenza nello svolgimento dell’attività di spaccio”

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“Scusi, lei spaccia?”: la celebre citofonata di Matteo Salvini da ministro degli Interni a casa della famiglia Labidi-Razza nel quartiere Pilastro di Bologna durante la campagna elettorale per le Regionali del 21 gennaio 2020 avrebbe inficiato le indagini della Squadra mobile e della Dda, i cui fari erano già puntati su quella specifica zona della città. Il leader leghista accusava un ragazzo allora 17enne di trafficare droga nel quartiere. Due giorni fa un blitz delle forze dell’ordine ha portato a diversi arresti in quel triangolo di strade tra via Frati, via Deledda e via Casini: 25 provvedimenti cautelari e numerose perquisizioni: tra gli indagati c’è anche la famiglia Labidi-Razza: il padre è stato arrestato, la madre è indagata mentre il figlio è stato sottoposto all’obbligo di dimora.

“Scusi, lei spaccia?”, per i giudici la citofonata di Salvini ha rallentato le indagini al Pilastro di Bologna

Scrive la gip Maria Cristina Sarli nell’ordinanza: “A seguito del clamore mediatico che investì il quartiere Pilastro provocato dalla visita di Salvini e la conseguente rinforzata presenza delle forze dell’ordine, gli indagati cominciavano a prestare maggiore prudenza nello svolgimento dell’attività di spaccio”. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il 38enne marocchino Salah Eddine Karmi, considerato dalla Procura uno dei vertici dell’associazione, decise di spostare i carichi di cocaina da via Frati in un immobile a Pontelagoscuro, nel Ferrarese. Salvini aveva rivendicato il suo gesto nel commentare la notizia dei provvedimenti cautelari, ma stando alla versione dei giudici la sua “citofonata” ha fatto più danni che altro.

Lepore: “Citofonata gesto grave e assai stupido”

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore è tornato sulla vicenda: “Talvolta chi ricopre incarichi importanti nelle istituzioni viene a conoscenza di indagini da parte delle forze di polizia. In questi casi è fondamentale mantenere la riservatezza, perché l’esposizione mediatica può causare ritardi nelle indagini o compromettere l’operato degli inquirenti. Ecco perché la citofonata di Salvini al Pilastro è stata una cosa assai grave e stupida. Una condotta motivata per cercare il solo profitto personale, per altro malamente, come sappiamo. Non ho sufficienti elementi per dire se allora commise un reato, ma certamente ha messo a rischio e forse ritardato il lavoro di chi da tempo stava conducendo indagini di estremo rilievo”.

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