Le minacce della Russia alla Finlandia che accelera per entrare nella Nato

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-12

Il ministero degli Esteri russo fa sapere che il Cremlino sarà “costretto a intraprendere azioni di ritorsione di tipo militare” in risposta alla decisione della Finlandia di accelerare la procedura di ingresso nella Nato

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In reazione alla spinta del presidente finlandese Sauli Niinisto e della premier Sanna Marin affinché il Paese entri il prima possibile nella Nato, il ministero degli Esteri russo ha diffuso una nota nella quale dichiara che il Cremlino sarà “costretto a intraprendere azioni di ritorsione di tipo militare”. “L’adesione della Finlandia alla Nato – si legge –  rappresenta un cambiamento radicale nella politica estera del Paese. La Russia sarà costretta ad adottare misure di ritorsione, sia di tipo tecnico-militare sia di altra natura, al fine di fermare l’insorgere di minacce alla sua sicurezza nazionale”. Secondo il quotidiano finlandese Iltalehti, che cita fonti anonime, tra gli altri provvedimenti menzionati da Mosca potrebbe esserci un taglio alle forniture del gas già da domani.

Le minacce della Russia alla Finlandia che accelera per entrare nella Nato

Un ricatto che però difficilmente porterà a un’inversione di rotta del governo Marin, fermamente intenzionato a portare il Paese nel Patto Atlantico. “La guerra in Ucraina avviata dalla Russia mette a rischio la sicurezza e la stabilità dell’intera Europa”, ha dichiarato questa mattina il ministro degli esteri Pekka Haavisto in audizione alla commissione Esteri del Parlamento Europeo a Bruxelles, aggiungendo che per la Finlandia “il comportamento imprevedibile della Russia è un problema imminente”. Secondo l’intelligence di Helsinki Mosca ha la capacità di mettere pressione sui suoi vicini dispiegando forze rapidamente e portando oltre 100mila soldati al confine, senza mobilitare la popolazione civile. Inoltre si teme l’uso di armi non convenzionali, nucleari e chimiche. “Abbiamo visto diversi casi di crimini di guerra – ha aggiunto ancora Haavisto –  con violazioni della convenzione di Ginevra. Sono casi che vanno investigati e dobbiamo sottolineare che in questo caso l’architettura di sicurezza europea non ha funzionato in modo appropriato: non sono state rispettate le regole dell’Onu, ma neppure quelle dell’Osce sulla risoluzione pacifica dei conflitti”.

L’appoggio della comunità internazionale alla decisione del governo Marin

Su Twitter il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha definito la decisione del governo finlandese “grandiosa per la sicurezza della Polonia e dell’Europa”, mostrando supporto e vicinanza al governo di Marin. Gli altri Paesi che hanno dichiarato pubblicamente di essere favorevoli all’iniziativa sono Germania, Francia e Svezia.

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