Fatti
Roberta Lombardi via dallo staff M5S Roma
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2016-07-14
Una bella dimostrazione di indipendenza di Virginia Raggi: esautora la potente deputata romana che alla fine se ne va sbattendo la porta. I casi Marra e Frongia indicati come la pietra dello scandalo. Dietro c’è il fatto che chi vince le elezioni deve governare. Senza stare a giocare con le correnti. Ma la Lombardi precisa: «Niente litigi»
Bambolina imbambolata proprio no. Virginia Raggi dà dimostrazione di essere indipendente dai cerchietti magici del MoVimento 5 Stelle nel giorno in cui fa sgomberare la baraccopoli permanente del Tevere e non va – come del resto annunciato – al meeting degli eletti con la Casaleggio a Milano. Roberta Lombardi ha infatti dato le dimissioni dallo staff del M5S a Roma che doveva aiutare la sindaca a gestire la società con la benedizione dei vertici nazionali. La notizia, anticipata stamattina da Annalisa Cuzzocrea su Repubblica, è stata confermata dall’agenzia di stampa AdnKronos.
Roberta Lombardi via dallo staff M5S Roma
In realtà la deputata romana – che, raggiunta telefonicamente dall’ADN, rifiuta di rilasciare dichiarazioni o confermare – già tre settimane fa aveva chiesto di lasciare, nel pieno dell’impasse Frongia-Marra. Ma era stata convinta a desistere, anche per evitare che liti interne oscurassero una vittoria senza precedenti per il Movimento. A scatenare il malcontento proprio la scelta di Raggi, poi naufragata, di nominare Frongia a capo di gabinetto e Marra come suo vice. Una decisione, la sua, che avrebbe violato il codice etico sottoscritto a Roma e che prevede in un passaggio di concordare con il mini direttorio tutte le nomine del caso. Ma per Lombardi, che con Perilli avrebbe mosso accuse alla Raggi durante una riunione di fuoco, la sindaca avrebbe commesso anche un errore di coerenza, scegliendo una persona, in questo caso Frongia, che aveva corso alle elezioni per fare il consigliere e non il capo di gabinetto: non si lascia una poltrona per un’altra, come spesso ha ripetuto Alessandro Di Battista, primo sponsor della Raggi, quando gli chiedevano perché non si candidasse sindaco di Roma. Lo stesso argomento è stato usato dallo staff per bocca di Lombardi. Da quel giorno la distanza tra le due donne è divenuta incolmabile, ma anche sul mini direttorio romano è calato un cono d’ombra, con rapporti sempre più sporadici e freddi con il Campidoglio. Grillo, nel suo blitz, avrebbe tentato di rasserenare gli animi. Ma, scriveva stamattina Repubblica, avrebbe anche dato l’ok al siluramento della Lombardi, nonostante la deputata abbia assunto molto potere negli ultimi tempi: «è l’organizzatrice dei grandi eventi come Italia a 5 Stelle. Gestisce, quindi, anche i microfinanziamenti attraverso cui l’M5S organizza la sua attività politica al di fuori di quella parlamentare o europea. Nonostante questo, starebbe per essere esclusa dallo “staff” di appoggio alla sindaca con un’accusa che – nel mondo a 5 stelle – pesa come un macigno: aver dato vita a una “corrente” interna. Roba da vecchi partiti».
Cosa c’è dietro le dimissioni della Lombardi?
Oggi invece è venuto fuori che la Lombardi si sarebbe già dimessa: niente accuse di correntismo per lei. Ma le avvisaglie di una situazione bollente c’erano tutte. A partire da quando la stessa Lombardi, a Un Giorno da Pecora, aveva detto di aver appena conosciuto Marra e di non aver saputo dei suoi trascorsi con Alemanno, Polverini e Marino, scaricando sulla sindaca tutte le responsabilità di una scelta contestata. Anche la storia del dossier su Marcello De Vito, uscita guardacaso proprio mentre la Raggi lavorava alla Giunta e in cui appariva come vittima il consigliere, non aveva aiutato a rasserenare gli animi. Ma il M5S si gioca tutto a Roma, dove dovrà dimostrare di saper governare un caso complesso e questo varrà come giudizio in ottica nazionale. Ma le elezioni le ha vinte la Raggi. Per questo è giusto che decida lei come muoversi, senza suggeritori. O meglio, soltanto con quelli del Raggio Magico: sembrava una barzelletta, è diventata realtà.
EDIT: alle ore 16: 15 Roberta Lombardi sul suo profilo Facebook dà la sua versione della faccenda:
Mi spiace deludere coloro i quali in questo momento stanno parlando di liti, gelo o siluramenti rispetto al lavoro che tutti stiamo facendo su Roma. Non è così. In questi giorni il lavoro per Italia 5 Stelle entra sempre più nel vivo. Stiamo preparando tutto affinché la terza edizione di Italia 5 Stelle in programma a Palermo il 24 e 25 settembre vada al meglio.
Purtroppo per questo il mio supporto nello staff romano sarà differente: continuerò a dare una mano a Virginia ma dall’esterno sui temi che ho sempre seguito.
Credo che insieme abbiamo fatto tante cose molto importanti, per questo oggi Roma è a 5 stelle. In futuro riusciremo a farne altre altrettanto importanti, ma intanto sono certa che Paola, Gianluca e Fabio Massimo riusciranno a sostenere il nostro sindaco giorno per giorno.
Adesso è giusto affrontare le priorità di questo Paese e di questa città, partendo dal minore su dieci che oggi è in una situazione di povertà assoluta. Abbiamo bisogno di una manovra seria come il reddito di cittadinanza, che affronti il tema della povertà e faccia ripartire l’economia del Paese. Non di polemiche che interessano solo ai giornalisti.
In effetti se non ci fosse la Lombardi a far ripartire l’economia del paese saremmo davvero in difficoltà.
EDIT 2: Virginia Raggi saluta Roberta Lombardi e la ringrazia per l’impegno: