Roberta Lombardi e gli scarsi risultati della Giunta Raggi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-06-27

L’analisi della sconfitta del M5S nei municipi di Roma da parte della capogruppo in Regione Lazio: giunta colpevole, lei no

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«Penso che molti nostri elettori nella capitale non siano andati a votare perché, dopo due anni di amministrazione a cinquestelle, sono in attesa di risultati più evidenti, di un miglioramento più concreto»: parola di Roberta Lombardi, che in un’intervista rilasciata oggi a Repubblica Roma torna a puntare il dito sugli scarsi risultati del M5S alle elezioni municipali di Roma addossandoli alla Giunta e agli scarsi risultati conseguiti finora. Un modo come un altro di far dimenticare la fantastica genialata di ricandidare la fedelissima Roberta Capoccioni alla presidenza del III Municipio dopo la caduta della sua giunta, una genialata che la Faraona ha condiviso con il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito.

«Molti nostri elettori a Roma sono in attesa di un cambio di passo».

Nel frattempo vi hanno sfiduciato?
«No, sono ancora con noi, perché non votano per altre forze politiche, ma si rifugiano nell’astensionismo. Per noi è una sconfitta perché significa che tanti cittadini rinunciano a partecipare alla vita pubblica, il che è esattamente contrario alla prima ragione di vita del M5S: ridare le chiavi dello stato ai cittadini, rifarli padroni delle loro esistenze. In più altre forze politiche hanno un elettorato fidelizzato, spesso anche clientelare mentre il nostro non lo è, quindi bassa affluenza quasi sempre significa sconfitta».

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La Capoccioni sventola il volantino di Roberta Lombardi in Aula al III Municipio durante la discussione sulla sfiducia

Come se ne esce? Visto oggi, il suo risultato alle regionali, interpretato da parte del Movimento romano come una sua defaillance, assume un altro sapore.
«Quella delle municipali è una sconfitta rimediabile, ma sgradevole. Perché comunque il M5S sta facendo di tutto per rianimare una città lasciata in coma da decenni di malgoverno, ruberie, inefficienze. Ma evidentemente non basta, bisogna fare di più e far sentire concretamente ai cittadini un miglioramento oggettivo, per riportarli alle urne e farci rinnovare la fiducia».

Che prospettive ha, allora, il Movimento nel Lazio e a Roma? Come si rilancia la proposta 5S dove avete perso? Come si rafforza dove avete vinto?
«La risposta è unica: abbiamo bisogno di una rete fisica sul territorio. Va costruito un tessuto concreto che completi quello virtuale, la rete web».

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