Politica

La senatrice leghista ci può spiegare cosa c’entra la droga dello stupro con il ddl Zan?

neXtQuotidiano 15/07/2021

In un folle intervento in aula, la Senatrice della Lega torna a parlare di tutte le forme di discriminazione. Ennesimo atto del partito che spara la palla in tribuna, per non affrontare i problemi veri del Ddl Zan.

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La senatrice leghista Erica Rivolta aveva cominciato il suo intervento di questa mattina al Senato definendo il dibattito sul Ddl Zan un mero esercizio oratorio, a cui lei evidentemente non deve aver preso parte. Senza un ben preciso motivo, nel corso della sua relazione la senatrice Rivolta comincia una disamina sull’importanza del rispetto e il ruolo fondamentale che questo ha nella società moderna. E fin qui, nulla da dire. Poi il discorso prende una piega diversa, ed ecco che nel dibattito sul disegno di legge immaginato per tutelare la gente da reati per omotransfobia subentrano una serie di altri elementi che davvero poco hanno a che fare con l’oggetto della discussione in aula. Prima il bullismo, ancora una volta citando i “grassi” come il collega di Forza Italia ieri. Giorni difficili per chi è in sovrappeso. Poi il richiamo all’assenza di educazione e al rispetto che manca. Fino ad ora uno slogan per il Ddl Zan, sarebbe lecito pensare. E’ sempre la stessa Senatrice che sottolinea l’importanza della famiglia, forse dimenticando che nel copione leghista si specifica sempre che siano necessario un papà e una mamma perché se ne parli. I primi cinque minuti lascerebbero pensare ad una voce di LeU più che del Partito Lega Salvini Premier.

La senatrice leghista ci può spiegare cosa c’entra la droga dello stupro con il ddl Zan? La strana parabola di un intervento confuso

Poi l’intervento entra nel vivo. Rivolta evidenzia come la violenza ci sia “anche nelle famiglie del Mulino Bianco”, forse facendo una bieco riferimento alla vicenda che ha interessato in questi ultimi mesi Beppe Grillo. Poi il cuore del suo discorso.

 

Secondo la Senatrice della Lega il dibattito sul Ddl Zan coinvolgerebbe il tema dello stupro, da parte di gente di buona famiglia, attraverso le pilloline nelle bottiglie. Come, quando e perché questo sia stato affrontato nel corso del dibattito d’aula non è lecito saperlo.

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