Il grande ritorno dell’emergenza monnezza a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-03

La città straborda di rifiuti che non vengono raccolti da AMA. Perché gli impianti sono già al collasso. E non c’è molto da fare

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L’emergenza monnezza a Roma ritorna. In anticipo rispetto alle tabelle di marcia, visto che i mesi “giusti” negli anni scorsi erano quelli estivi, invece oggi la città è in ginocchio già a partire dal primo maggio. I cumuli di sacchetti fuori dai cassonetti strapieni sono assolutamente trasversali: si possono trovare al centro storico come in periferia. Tante le segnalazioni arrivate: dal Salario a Monteverde, da Monte Mario a Tor Bella Monaca, dal Portuense alla Balduina. La prevista crisi estiva, a quanto pare, è arrivata con un certo anticipo.

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E anche stavolta, spiega Repubblica Roma, i motivi sono gli stessi: «Siamo di nuovo in emergenza — osserva Natale Di Cola, segretario Fp Cgil Roma e Lazio — i Tmb
di Ama a Rocca Cencia e al Salario scoppiano. I rifiuti hanno fatto cadere i condotti dell’areazione, ottenuti dopo tanta fatica appena un anno fa, dopo l’accordo con l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari. Venerdì scorso ho chiesto di effettuare un sopralluogo nei due Tmb per verificare le condizioni di sicurezza dei lavoratori. Mi è stato negato il permesso».

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Roma è in grande difficoltà per lo smaltimento e il trattamento dei rifiuti indifferenziati, ma anche per lo smaltimento degli scarti che escono dai due Tmb. L’ultimo carico di 800 tonnellate che ad aprile doveva raggiungere in treno l’Austria non è più partito. L’appalto si è concluso e il nuovo è andato deserto. A giugno l’Abruzzo terminerà di prendere i rifiuti romani, mentre ormai da più di un anno gli scarti che escono dagli impianti di Rocca Cencia e Salario non possono più andare all’inceneritore di Colleferro, che è chiuso.

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In questi giorni la produzione dei rifiuti indifferenziati è aumentata fino a raggiungere le 3.300 tonnellate raccolte al giorno, contro la media di 2.700. Rispetto allo scorso anno, la percentuale di raccolta differenziata è cresciuta solo dell’1,5%, attestandosi al 44%. Per il 2021 l’obiettivo è del 70%. E poi c’era la marmotta che incartava la cioccolata.

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