Rita Pavone a Woodstock: un altro meraviglioso flop di Carlo Freccero

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-27

Dopo aver provato con Popolo Sovrano, Povera Patria e Realiti a lisciare il pelo, come da contratto, al Sovranismo Imperante in Rai, ci ha riprovato con Rita Pavone. E com’è andata?

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Al povero Carlo Freccero non ne va bene una. Dopo aver provato con Popolo Sovrano, Povera Patria e Realiti a lisciare il pelo, come da contratto, al Sovranismo Imperante in Rai, ci ha riprovato con Rita Pavone. La quale, avendo twittato o ritwittato la bufala dei vu’ cumpra’ alla Rambla, avendole cantate ai Pearl Jam dopo aver letto un bannerino su FB e, infine, avendo insultato Greta Thumberg, si è guadagnata la celebrazione dei 50 anni di Woodstock su Raidue.

Rita Pavone a Woodstock: un altro meraviglioso flop di Carlo Freccero

E riguardo la qualità artistica dello show è giusto leggere cosa ha scritto ieri Aldo Grasso sul Corriere dello Sera:

Come una giovane hippie, Rita canta «I Put a Spell on You», fa il predicozzo ai giovani che la accompagnano («La libertà è fare quello che ci piace, quello che amiamo. Al bando i luoghi comuni e i pregiudizi») e subito tornano alla mente gli immortali versi di Cuore: «Mio cuore, tu stai soffrendo, cosa posso fare per te. Mi sono innamorata, per te pace no, no,non c’è…». I testi di Rita sono troppo posati, poco spontanei, si sente che si confronta con la pagina scritta. E intanto scorrono le immagini di Jimi Hendrix, Janis Joplin, Joe Cocker, Joan Baez, The Who, Creedence Clearwater Revival, Santana, Jefferson Airplane…

rita pavone woodstock carlo freccero 2

È probabile che gli autori del programma abbiano voluto giocare sull’effetto straniamento: un vecchio arnese teorico dei formalisti russi; a suo tempo, pure Bertold Brecht tentò di impadronirsene per reclamizzare il suo teatro politico. È l’effetto di sconvolgimento della percezione abituale della realtà, al fine di rivelarne aspetti nuovi o inconsueti. Rita Pavone e Woodstock? La distanza è così abissale che il concerto appare sotto una nuova luce. «Woodstock significa ricordare anche la parte migliore di noi stessi, Peace&Love», dice Rita. Sì, pace e bene.

Ma quello che c’interessa è l’Auditel, no? Perché Freccero è un mago dell’Auditel, no? Ebbene, l’appuntamento speciale “Woodstock, Rita racconta”, condotto da Rita Pavone per celebrare i 50 anni della storica tre-giorni di Woodstock ha ottenuto un seguito di 355 mila spettatori e il 2.4 di share. Freccero continua a ideare programmi che non guardano neanche i cani e a spendere i soldi della tv pubblica (cioè i nostri) per cose orribili. Quando la smetterà?

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