Tutto come previsto: al sesto scrutinio il più votato è Mattarella

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-28

Una valanga di schede bianche e astensioni, come previsto dai principali partiti

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Tutto come previsto, dopo gli annunci dei vari grandi partiti (in termini numerici) sulle schede bianche e le astensioni (ben 443), il risultato della sesta votazione per il Quirinale ha regalato l’ennesimo nulla di fatto. Mentre i partiti, durante il secondo scrutinio del giorno, si stavano confrontando sul nome – Salvini e Conte hanno parlato di una figura femminile per la Presidenza della Repubblica (Elisabetta Belloni?), in Aula è andato in scena un rapido passaggio di Grandi Elettori. E alla fine della giornata l’epilogo è stato: Sergio Mattarella (336), Nino Di Matteo (41). Poi, senza raggiungere la doppia cifra, Mario Draghi. Pier Ferdinando Casini, Marta Carabia, Elisabetta Belloni, Luigi Manconi e Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Risultato sesta votazione per il Quirinale

Tutto rinviato, dunque, a domani mattina. Come annunciato da diversi leader politici, infatti, nel pomeriggio di oggi – mentre era in corso la sesta votazione, si sono incontrati e confrontati dopo la pessima figura fatta dal centrodestra con la conta interna fatta utilizzando il nome della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. I nomi sul campo restano sempre gli stessi: Pier Ferdinando Casini e Mario Draghi. Sembra essere molto più defilata (quasi sparita nel silenzio) la figura di Sabino Cassese.

Sullo sfondo, però, resta il nome di Sergio Mattarella. Anche oggi, nel secondo scrutinio, il Presidente della Repubblica in carica, ha ottenuto il maggior numero di consensi. Ovviamente, però, potrebbe trattarsi solamente di una strategia portata avanti per tentare di forzare la mano e lo stallo che sta condizionando i discorsi e le discussioni tra i partiti in questi giorni. Anche perché Sergio Mattarella era stato chiaro nelle sue ultime dichiarazioni: per lui, l’avventura al Quirinale finirà alla scadenza naturale del suo mandato, il 3 febbraio. Ma il suo nome viene ancora tirato in ballo, nonostante lui non si sia più espresso da settimane sull’ipotesi di un bis. Anche a tempo.

Le luci dei riflettori si sono spente anche sulla personalità di alto profilo di Elisabetta Belloni. La direttrice generale del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) è stata evocata da molti attori della politica parlamentare nostrana. E sarebbe un nome sostenuto da quasi tutti i partiti politici. Ma, per ora, rimane ferma a qualche voto ottenuto nel corso di questi primi eterni giorni di consultazioni a Montecitorio.

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