La storia dei ricconi russi che si sono fatti inoculare un vaccino sperimentale contro il Coronavirus da aprile

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-20

Bloomberg scrive oggi che decine e decine di membri dell’élite e del mondo degli affari russi si sono fatti inoculare un vaccino sperimentale contro il Coronavirus SARS-COV-2 a partire da aprile. A parlare è un ricercatore sotto garanzia di anonimato

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Bloomberg scrive oggi che decine e decine di membri dell’élite e del mondo degli affari russi si sono fatti inoculare un vaccino sperimentale contro il Coronavirus SARS-COV-2 a partire da aprile. A parlare è un ricercatore che, sotto garanzia di anonimato, sostiene che “i top manager di aziende come il gigante dell’alluminio Rusal, così come tycoon miliardari e funzionari governativi hanno iniziato a ottenere dosi sviluppate dall’Istituto statale Gamaley di Mosca già da aprile”.

La storia dei ricconi russi che si sono fatti inoculare un vaccino sperimentale contro il Coronavirus da aprile

Il vaccino sarebbe quello sviluppato dal Gamaleya Scientific Research Institute of Epidemiology and Microbiology e finanziato dal fondo di investimento diretto russo statale e sostenuto dai militari, che la scorsa settimana ha completato un processo di sperimentazione in fase 1 che coinvolge personale militare russo. L’istituto non ha pubblicato risultati per lo studio, che ha coinvolto circa 40 persone, ma ha iniziato la fase successiva di prove con un gruppo più ampio. Del trial sarà condotta, ha scritto Askanews, anche una terza fase che comprenderà la sperimentazione all’estero, ha spiegato il Ceo del Fondo per gli investimenti esteri diretti (RDIF) Kirill Dmitriev. “Attendiamo l’approvazione delle autorità per iniziare l’uso del vaccino già ad agosto o settembre”, ha aggiunto spiegando che la terza fase vedrà coinvolti “Paesi del Medio Oriente e altre nazioni”. Intanto, secondo quanto scrive Bloomberg, il vaccino sperimentale è stato somministrato a centinaia di persone e l’agenzia ha avuto conferma delle identità di decine di loro, che però hanno preferito che i loro nomi non venissero svelati. Il capo del Fondo di investimenti diretti Kirill Dmitriev – riporta sempre Bloomberg – ha detto di essere tra coloro che hanno ricevuto il vaccino ancora in sperimentazione. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov non ha risposto a un messaggio di testo in cui si chiedeva se il presidente Vladimir Putin o altri membri della sua amministrazione avessero ricevuto dosi del vaccino.

vaccino russo gamaleya

Attualmente la Russia ha 750mila casi di Covid-19 e quello di Gamaleya è vaccino basato sull’adenovirus umano simile a quello sviluppato da CanSino Biologics in Cina, che è già nella fase 2 della sperimentazione. Secondo Bloomberg il programma di inoculazione del vaccino presso l’élite russa è legale ma è tenuto nascosto alla popolazione per evitare una ressa di volontari. Secondo l’istituto sono necessarie due dosi del vaccino per ottenere una risposta immunitaria della durata di due anni. Uno dei manager che ha ricevuto il vaccino ha dichiarato di non aver avuto effetti collaterali, altri hanno presentato febbre o dolori muscolari.

EDIT: Scrive l’agenzia di stampa ANSA:

Il presidente russo Vladimir Putin non è stato vaccinato contro il Covid-19: lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ripreso dall’agenzia di stampa statale russa Tass. “No”, ha dichiarato Peskov, il vaccino “non è ancora stato certificato” e “penso che per un capo di Stato non sarebbe bene usare un vaccino non certificato”.

Intanto il direttore dell’istituto di medicina traslazionale e delle biotecnologie dell’università medica Sechenov, Vadim Tarasov, smentisce la notizia secondo cui diversi membri del mondo degli affari e dell’élite politica della Russia hanno avuto accesso anticipato a un vaccino sperimentale contro il Covid-19. “Abbiamo condotto i test pre-clinici e i test clinici. Il rimedio non è ancora stato registrato. Il ministero della Salute si pronuncerà sulla registrazione a giorni” e il potenziale vaccino “sarà disponibile per l’uso generale solo dopo la registrazione”, ha detto Tarasov. “Quindi – ha aggiunto – lasciamo che queste voci restino sulla coscienza di chi le ha diffuse. Potrebbero essere delle mere speculazioni”.

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