Riccardo Rodelli: l’ex segretario della Lega di Lecce dice che non ha mai offeso Liliana Segre…

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-05

L’ormai ex segretario della Lega di Lecce a colloquio con il Corriere del Mezzogiorno si esercita nell’antica arte di negare l’evidenza, non essendo evidentemente capace in quella della vergogna

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L’avvocato Riccardo Rodelli, 37 anni, da qualche settimana segretario di Lecce della Lega di Matteo Salvini, è stato cacciato ieri dal Carroccio dopo che aveva definito Liliana Segre “una nonnetta” usata come “avanguardia e maschera”, un personaggio ”che non può essere attaccato, una vecchietta ben educata, reduce dai campi di concentramento, mai eletta. La Mrs. Doubtfire di Palazzo Madama“. Oggi a colloquio con il Corriere del Mezzogiorno si esercita nell’antica arte di negare l’evidenza, non essendo evidentemente capace in quella della vergogna:

«Sì, ho sbagliato ma io non ho offeso la senatrice Segre. Anzi, io gli ebrei li ho difesi»,dice Rodelli che, dopo la bufera politica scatenata dalle sue frasi, è stato costretto a dimettersi.  Avvocato Rodelli, si è pentito per le sue dichiarazioni sulla senatrice Segre? «Sì, senza alcun dubbio. E chiedo scusa. Ma, ripeto, non per le offese che non ho fatto. Ho solo ingenuamente scritto frasi con un’ironia non appropriata. E sono dispiaciuto davvero. Sono finito in un tritacarne assurdo anche perché trovo inammissibile equiparare l’antisemitismo alla lotta contro l’immigrazione clandestina».

A differenza di quanto sostiene Rodelli, nessuno ha equiparato l’antisemitismo alla lotta contro l’immigrazione clandestina, anche se è un dato di fatto che “la lotta all’immigrazione” viene sbandierata da un sacco di postfascisti che sono anche antisemiti.

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Rodelli si sente “criminalizzato”:

«Sì, proprio così, mi sento criminalizzato. Non ho mai messo in discussione l’onorabilità della senatrice Liliana Segre, ecco perché ho confermato le mie dimissioni. Definirla “Nonnetta mai eletta” non è stata una espressione felice e quando ho parlato di “Mrs Doubtfire a Palazzo Madama” era solo perché la senatrice somiglia alla protagonista di quel film. Si è scatenato un putiferio, colpa della mia ingenuità. Ma non ho intenzione di prestarmi alle strumentalizzazioni politiche ed umane compiute sulla mia persona con accuse infamanti».

Avvocato,vabene l’ingenuità: ha intenzione di chiedere scusa alla senatrice Segre?
«Sì, ci sto pensando ma non per le offese che non ho formulato. Chiederò scusa per l’ironia non appropriata, questo sì. Io ritengo in tutta coscienza di aver difeso la storia personale della senatrice Segre e di tutti quelli che hanno vissuto una tragedia simile in quanto ho difficoltà ad accostare chi si è reso autore di violenze contro gli ebrei con chi contesta agli immigrati il diritto di venire in Italia indisturbati»

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