«Renzi molli il PD e si faccia il suo partito»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-04-06

Massimo Cacciari in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano torna a consigliare l’ex segretario

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Massimo Cacciari in un’intervista rilasciata oggi a Lorenzo Giarelli sul Fatto Quotidiano consiglia a Matteo Renzi di lasciare il Partito Democratico e di farsi un suo partito sul modello di En Marche!:

Sono bloccati in attesa dell ’assemblea, dopodiché mi auguro che abbiano pietà di me: per favore, mettete fine a questo show inaudito, a questo grande equivoco che è il Pd.

In che senso?
In questo momento il Pd è un problema per il Paese, non è di certo uno strumento per risolverne altri. È ora che all’interno del partito lo capiscano e trovino una soluzione. Dal suo punto di vista, la tattica di Renzi non si può dire sia stata un errore: adesso prenda un pezzo del Pd e si faccia il suo En Marche!, e gli altri cerchino di ricostruire un percorso di sinistra.

È troppo tardi per salvare il partito?
IlPd è un equivoco da sempre e spero che l’assemblea ne sancisca il fallimento definitivo. Non ha una classe dirigente, Renzi si è imposto sulle macerie altrui senza avere alcun feeling con le anime del partito. Dopodiché si è andati avanti con una colossale sequela di errori, dal referendum alla gestione del rapporto coi sindacati, fino all’ultima campagna elettorale, condotta in maniera demenziale.

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I risultati sono stati molto duri. Potevano cambiare con una campagna elettorale diversa?
Se Renzi avesse indicato Paolo Gentiloni come premier e avesse gestito meglio le candidature, escludendo per esempio Maria Elena Boschi, il Pd avrebbe preso un 2 o 3 per cento in più.

Aveva ragione Napolitano quando parlava di “auto -esaltazione”: possibile non si rendessero conto che nessuno gli andava dietro?
Però quasi nessuno all’interno del partito sta alzando la voce. Persone come Gianni Cuperlo, Andrea Orlando o in precedenza Fabrizio Barca avrebbero le capacità, ma non sono mai riusciti a emergere con nettezza prima e adesso non hanno il coraggio o la volontà politica, forse perché sanno di non avere i numeri per farlo.

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