Renzi e il gioco del pollo

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-02-09

Nella teoria dei giochi “Il gioco del pollo”, o (in italiano) più correttamente gioco del coniglio, è una situazione in cui due giocatori devono costringere l’avversario a cedere nel braccio di ferro instaurato senza fare altrettanto. Se nessuno cede, il risultato finale è pessimo per entrambi. L’esempio classico è il gioco della scogliera (o chicken run) …

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Nella teoria dei giochi “Il gioco del pollo”, o (in italiano) più correttamente gioco del coniglio, è una situazione in cui due giocatori devono costringere l’avversario a cedere nel braccio di ferro instaurato senza fare altrettanto. Se nessuno cede, il risultato finale è pessimo per entrambi. L’esempio classico è il gioco della scogliera (o chicken run) in Gioventù Bruciata con James Dean.dove due giovani si lanciavano a forte velocità a bordo di una macchina e vinceva chi sterzava all’ultimo momento prima che la macchina precipitasse nello strapiombo sul mare. E’ chiaro che ne se nessuno avesse ceduto ci sarebbe stata la situazione peggiore (tutti e due morti). Questo “gioco” può modellizzare l’equilibrio del terrore durante la Guerra Fredda: La così detta mutua distruzione assicurata (MAD) descriveva situazioni come la Crisi dei Missili di Cuba, in cui il presidente Kennedy minacciò la guerra atomica se l’URSS non avesse rispettato la quarantena imposta dagli Americani su Cuba per evitare l’istallazione dei missili nucleari sull’isola caraibica. In quel caso Chruščëv fece la figura del pollo. Certamente salvò il Mondo ma la pagò duramente: dopo poco tempo fu detronizzato a favore di Brežnev.

matteo renzi giuseppe conte

Il Gioco del Pollo può descrivere le lotte intestine del PD. Non sono io il primo a dirlo, infatti qualche anno fa, fu Cuperlo a dire che  bisognava che tutti “scendessero dalla macchina”, perché la sfida nel Pd non doveva diventare come la corsa mortale di “Gioventù bruciata”. Credo però che ormai questo tipo di gioco sia entrato nel cromosoma di Renzi. Dopo essersi schiantato dalla scogliera con il referendum costituzionale, dopo essere stato sconfitto nelle elezioni del 2018, sta di nuovo giocando (coraggiosamente) il tutto per tutto in questi momenti. Ad Agosto, con una intuizione geniale (nella definizione di Amici Miei, il genio è fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione, esattamente quello che ha avuto Renzi facendo saltare il piano salviniano di elezioni anticipate), è ritornato in vita facendo nascere un governo in funzione anti-Salvini. Poi ha creato un suo partito ma si è trovato a navigare in spazi politici angusti. L’IV è chiaramente un partito di centro, ma non può prendere voti a destra perché ha fatto nascere un governo che ha escluso il Governo al Centro-Destra (e quindi un elettore di centro-destra non può votarlo), ma non ne può prendere a sinistra perché se la funzione principale del Governo è sbarrare la strada alla Destra, il PD, collocato a Sinistra, è molto più credibile di IV in questa missione. Quindi l’IV langue con percentuali intorno al 4% e pertanto non può più permettersi il lusso di andare alle elezioni adesso (come non se lo possono più permettere i 5Stelle perché altrimenti sarebbero decimati).

Conte questo lo sa e sta sfidando Renzi nel gioco del pollo sul tema della prescrizione. Chi dei due cederà? Entrambi sono scaltri, anche se in maniera diversa. Più intuito politico per Renzi, più calcolo politico per Conte. Se Renzi cedesse adesso, le sue minacce non sarebbero più credibili e farebbe la figura del Pollo con la conseguente morte politica . Se Renzi non cedesse, non credo che la macchina finirebbe nel burrone (ossia non credo nelle elezioni anticipate). Conte sarebbe indebolito (avrebbe perso una battaglia d’immagine non essendo stato in grado di mediare) ma sicuramente neanche l’IV potrebbe cantare apertamente vittoria. Sarebbe sempre più fuori dal perimetro governativo e i suoi voti sarebbero progressivamente sostituiti dalle truppe cammellate carfagnesche desiderose di seguire le orme della Lorenzin e dare nuova linfa al governo (al fine di evitare elezioni anticipate che sarebbero sicuramente devastanti anche per loro). Ma se finisse effettivamente fuori dal governo, Renzi perderebbe visibilità e il suo spazio politico diventerebbe probabilmente sempre più angusto e soffocante. Insomma un gioco cruento, feroce, basato su astuzie e su bluff. Però, come già detto sia Renzi che Conte hanno ampiamente dimostrato di essere abili giocatori d’azzardo. Sono aperte le scommesse su chi dei due farà il pollo e su chi invece James Dean…

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