Matteo Renzi vuole Burioni ministro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-30

Il senatore di Scandicci getta lì il nome di Roberto Burioni come ministro della sanità, ricordando la firma sua e di Grillo sul patto per la scienza e ben sapendo che farebbe arrabbiare i grillini (il prof non accettò la candidatura nel PD nel 2018)

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Matteo Renzi rilascia oggi un’intervista al Messaggero in cui parla del nuovo governo giallorosso in arrivo. In primo luogo l’ex premier pronostica una durata di cinque anni per la legislatura, nonostante le richieste di voto di Salvini:

Che orizzonte ha questo governo? Sarà un esecutivo di legislatura o si fermerà prima del 2023?
«A mio giudizio la legislatura arriverà al 2023. Lo prevede l’ordinaria gestione della cosa pubblica: le legislature durano cinque anni. E negli ultimi 23 anni solo una legislatura si è interrotta prima dei cinque anni canonici: con Prodi e Bertinotti nel 2006/2008. Per il resto è sempre durata cinque anni. Accadrà cosi anche stavolta. Che ci arrivi questo governo dipenderà dalla qualità dei ministri che saranno scelti. Mi auguro che il Premier voglia scegliere i migliori, mettendo in sicurezza soprattutto i dicasteri più delicati a cominciare da Viminale e Tesoro. Salvini aizzerà le piazze contro il governo e al Viminale ci vogliono nervi saldi e un ministro degno di questo nome».

roberto burioni comilva cartelloni disinformazione - 6

Poi getta lì il nome di Roberto Burioni come ministro della sanità, ricordando la firma sua e di Grillo sul patto per la scienza e ben sapendo che farebbe arrabbiare i grillini (il professore del San Raffaele non accettò la candidatura nelle file del PD propostagli proprio da Renzi nel 2018):

Grillo ha proposto ministri tecnici. È d’accordo?
«Chi fa il ministro è sempre politico, mai solo tecnico. Ma mi piace l’idea: scegliere persone di grande qualità. Ad esempio: con Grillo un anno fa ho firmato un documento a favore dei vaccini, predisposto dal professor Burioni. Ecco, mi piacerebbe che alla Sanità andasse uno come Burioni, con l’assenso anche grillino. Poi magari il prof non accetterebbe. Ma per dire che la proposta di scegliere persone di qualità è sempre vincente. Dopo di che, sceglieranno Conte, Di Maio e Zingaretti». I renziani nel governo o fuori? «I renziani non lo so, non tocca a me. Renzi di sicuro fuori. Fuori e felice. Ho fatto questa scelta per evitare l’aumento dell’Iva e l’isolamento dell’Italia. Ma sarò credibile se non otterrò nessuna poltrona per me in cambio».

Infine giura sull’unità del PD, il che è tipico per chi sta costruendo un nuovo partito:

Il Pd ha ritrovato unità. È un’unità vera o solo di facciata?
«È stata unità vera. Faticosa, ma vera. Abbiamo messo da parte le discussioni interne, che potremo riprendere il giorno dopo il giuramento».

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