Il Renzi d’Arabia (Saudita)

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-11-03

Matteo Renzi era presente alla “Future Investment Initiative” tenutasi dal 29 e al 31 ottobre a Riad in Arabia Saudita: Renzi, ha scritto il Financial Times, era tra i “cinque presidenti e i capi di alcune delle più grandi banche e industrie di armi del mondo” che si sono ritrovati nella capitale saudita perla terza …

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Matteo Renzi era presente alla “Future Investment Initiative” tenutasi dal 29 e al 31 ottobre a Riad in Arabia Saudita: Renzi, ha scritto il Financial Times, era tra i “cinque presidenti e i capi di alcune delle più grandi banche e industrie di armi del mondo” che si sono ritrovati nella capitale saudita perla terza edizione della cosiddetta “Davos del deserto” prima di tornare in Italia per minacciare Giuseppe Conte di destituzione via intervista a Il Messaggero.

Ma la gita d’Arabia del novello Lawrence non è stata pubblicizzata sui social network come ogni sua iniziativa anche se il panel a cui ha partecipato era costituito dall’ex ministro degli Esteri del regno e da quattro ex premier occidentali (oltre a Renzi, il britannico David Cameron, l’australiano Kevin Rudd e il francese François Fillon). E il motivo è facilmente intuibile. Scrive oggi Il Fatto:

Da anni,infatti, l’Arabia Saudita – nel silenzio di gran parte dei media occidentali- conduce una guerra d’aggressione contro lo Yemen in cui ha ucciso migliaia di civili e lo fa, peraltro, anche grazie alle armi italiane (nel 2016 l’autorizzazione alla Rwm Italia Spa a vendere 411 milioni di bombe aeree al regime saudita in guerra arrivò proprio dal governo Renzi).

E dire che qualche settimane fa, e per molto meno,invocava sanzioni economiche per la Turchia: “Ciò che sta accadendo in Siria contro i curdi è orrore puro (…) Il regime di Erdogan va fermato. Il blocco delle armi è il minimo sindacale. L’Europa deve subito imporre sanzioni economiche”. Può venire il sospetto che il presidente turco non l’abbia mai invitato.

“Perché non ne ha dato notizia?” gli ha chiesto su Twitter l’analista del commercio di armi, Giorgio Beretta. “Quali sono i futuri investimenti proposti da Saud (e da lei) a questo meeting? La informo che più del 30% della spesa statale saudita è per il settore militare” .

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