Economia
Sorpresa! Reddito e quota 100 solo alle prime cento telefonate!
neXtQuotidiano 10/12/2018
L’UE indica al governo la strada per tagliare i due provvedimenti più costosi della Manovra del Popolo. Snaturandoli nel loro complesso
L’Unione Europea non si limita a puntare l’attenzione sul rapporto deficit\Pil che comunque, secondo Bruxelles, dovrebbe scendere nel 2019 sensibilmente al di sotto del 2 per cento con una limatura di almeno 7-8 miliardi delle spese attualmente contabilizzate nel testo approvato dalla Camera. Sotto i riflettori ci sono naturalmente Quota 100 e il reddito di cittadinanza, i due provvedimenti-simbolo della Manovra del Popolo. E le modifiche suggerite snaturano le norme promesse da Lega e MoVimento 5 Stelle al suo elettorato. Per ciò che concerne le pensioni, la possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro per chi ha 62 anni d’età e 38 di contributi dovrebbe essere limitata al 2019 e prorogata solo se i conti pubblici lo permetteranno. Per evitare abusi ed eccesso di spesa sul reddito di cittadinanza, Bruxelles chiede invece controlli ferrei e una riforma degli ammortizzatori sociali per dare l’ok.
Il terzo fattore richiamato nei contatti informali, racconta oggi Claudio Tito su Repubblica, riguarda gli investimenti.
Nell’Unione europea sono ormai permanenti le perplessità sulla capacità dell’Italia di utilizzare proficuamente le risorse. Viene citato l’esempio dei 60 miliardi di fondi strutturali che il nostro Paese non riesce mai a spendere fino in fondo. O, peggio, vengono “polverizzati” in micro-interventi incapaci di generare effetti sulla crescita e sulla ripresa. Sarebbe allora meglio – è stato fatto notare – introdurre un vincolo “materiale”: legare gli investimenti a progetti “unitari” .
Esempio: i ponti o le scuole. Basti pensare che la sfiducia nei confronti della concreta efficacia degli investimenti pubblici ha fatto dire – in alcune conversazioni informali – che sarebbe quasi meglio dirottare tutte quelle risorse verso un taglio diffuso delle tasse. Una sorta di via libera all’estensione della flat tax. Un paradosso, certo, ma che – secondo alcune riflessioni svolte dai Commissari – offrirebbe più certezze dal punto di vista dei risultati economici.