Cos’è il reddito di emergenza: tre miliardi per gli “invisibili”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-31

Il Reddito di emergenza partirà da quello di “ultima istanza” previsto dall’articolo 44 del decreto per estenderlo alle categorie che oggi non sono coperte da nessuna delle misure esistenti. L’idea è eliminare o ridurre al minimo i requisiti patrimoniali, sia immobiliari (seconda o terza casa) che mobiliari (aumentano i 6mila euro sul conto corrente oggi previsti come limite massimo) e quelli reddituali

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Il reddito di emergenza (REM) vedrà uno stanziamento pari a 3 miliardi di euro per una platea potenziale (per ora) di circa 3 milioni di persone. Non avrà requisiti stringenti e, paradossalmente, somiglierà molto più all’idea originaria di reddito di cittadinanza rispetto al Rdc in vigore. Il Corriere della Sera lo descrive come un mini reddito per coprire l’area del lavoro sommerso (3,7 milioni di persone, secondo i dati Istat): l’ipotesi è quella di un bonus intorno ai 400 euro per chi dimostri di aver lavorato anche per brevissimi periodi (una-due settimane negli ultimi due anni). L’indennizzo potrebbe avere una durata di un paio di mesi. Spiega oggi Il Fatto Quotidiano in un articolo di Carlo Di Foggia:

Ieri il Forum Disuguaglianze, una rete di associazioni animata tra gli altri dall’ex ministro Fabrizio Barca ha lanciato la sua proposta:1) creare il Sea, il Sostegno di emergenza per il lavoro autonomo, estendendo i 600 euro di indennità riservata agli autonomi dal decreto legando l’importo alle condizioni economiche e alla perdita di guadagno dei lavoratori; 2) dare vita al “Reddito di emergenza”, una misura temporanea di sostegno che parta da quello di Cittadinanza eliminando gli obblighi previsti finora.

Quella scelta dal governo è una via di mezzo. Il Reddito di cittadinanza è considerata una macchina troppo complesso da modificare, buona per i tempi “di pace”, non per un’emergenza. Servirebbe troppo tempo. Per andare ancora più veloci il Reddito di emergenza partirà da quello di “ultima istanza”previsto dall’articolo 44 del decreto per estenderlo alle categorie che oggi non sono coperte da nessuna delle misure esistenti. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, il decreto di marzo lascia fuori da qualsiasi misura 800 mila lavoratori domestici (colf e badanti) e 1,1 milioni di lavoratori “saltuari”, di cui solo una piccola parte (15%) può forse usufruire di qualche trattamento di disoccupazione.

mappa misure sostegno professionisti coronavirus
La mappa delle misure di sostegno a professionisti e partite IVA (Il Sole 24 Ore, 30 marzo 2020)

L’idea è eliminare o ridurre al minimo i requisiti patrimoniali, sia immobiliari (seconda o terza casa) che mobiliari (aumentano i 6mila euro sul conto corrente oggi previsti come limite massimo) e quelli reddituali. Solo in questo modo si andrebbero a coprire anche i lavoratori in nero: al netto di quelli già intercettati dal Rdc, si ipotizza almeno un altro milione di persone. Per essere rapidi ci si affiderà a un’auto-dichiarazione del beneficiario.

La cifra è da valutare. Si pensa di partire dai 600 euro (oggi l’importo medio del Reddito di cittadinanza mensile è di 520 euro, il massimo percepibile è 780). Ovviamente nulla a che fare con quanto ha proposto ieri Beppe Grillo: il reddito universale. Con un post sul blog ha chiesto l’istituzione un «reddito di base universale, per diritto di nascita, destinato a tutti, dai più poveri ai più ricchi»: per «proteggere economicamente tutta la popolazione», scrive, questa «è la sola panacea al collasso del sistema».

Intanto il capo politico Vito Crimi ha annunciato via Facebook che gli eletti M5S hanno deciso di donare i 3 milioni delle ultime restituzioni alla Protezione civile e ha anche invitato tutti i parlamentari ad agire: «Dimezziamoci tutti lo stipendio, non solo il M5S. Non un mese solo ma tutti gli stipendi da qui alla fine della legislatura. Basta una delibera degli uffici di  presidenza di Camera e Senato per risparmiare 60 milioni di euro in un anno e dare un segno di vicinanza ai cittadini che fanno sacrifici enormi».

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